Padre Cupini ai lecchesi: “Un caffè per sostenere la Casa sul Pozzo”

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casa sul pozzo
Da sinistra Alberto Riva, Padre Angelo Cupini e Marco Caterisano

 

LECCO – Un semplice caffè per sostenere la “Casa sul Pozzo”, è questa l’idea che è venuta a Confcommercio e a padre Angelo Cupini per poter continuare a portare avanti il progetto Crossing in questo momento di crisi.

Il progetto Crossing nasce nove anni fa per aiutare i giovani immigrati giunti in Italia grazie al ricongiungimento familiare e quelli nati nel nostro Paese da entrambi genitori immigrati: la casa sul Pozzo oggi è arrivata ad offrire aiuto a circa 120 ragazzi, quando nel 2006 erano solo una cinquantina, tutti frequentanti le scuole superiori del lecchese e garantisce loro un pasto al giorno e un sostegno per quanto riguarda le attività scolastiche.

Questo progetto costa circa 150 mila euro all’anno, comprensivo degli stipendi dei due educatori, dello psicologo e del coordinatore che vi lavorano, la crisi che ha colpito il Paese non ha risparmiato nemmeno gli ambiti di aiuto sociale, quindi Crossing si trova ora a dover far fronte ala mancanza di fondi che potrebbe causarne la fine.

Angelo Cupini
Angelo Cupini

Padre Angelo Cupini si è rivolto a Confcommercio per chiedere un aiuto concreto e l’associazione lecchese di commercianti ha lanciato l’idea “Con un caffè sostieni la vita della Casa sul Pozzo”: dal 6 dicembre al 6 gennaio nei circa 100 bar aderenti della provincia di Lecco potrà essere lasciata un’offerta libera che andrà a sostenere Crossing.

“So che questa raccolta fondi non sarà risolutiva né tantomeno semplice – spiega padre Cupini – non è facile chiedere soldi in questo momento, specialmente come aiuto agli immigrati che spesso vengono visti come un problema. Noi della Casa sul Pozzo ci occupiamo delle emergenze del territorio, quando abbiamo iniziato si trattava delle tossicodipendenze, mentre oggi l’emergenza del nostro territorio si esprime nella condizione degli immigrati”.

“Aiutare questi ragazzi non è un semplice atto di carità, ma significa intervenire e investire nel nostro territorio – continua Cupini – i giovani immigrati fanno parte della nostra comunità e questa va sostenuta con le energie di tutti per fare in modo che ci sia il benessere generale del territorio”.

 

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Alberto Riva, infine, spiega il perché Confcommercio Lecco, tramite gli associati Fipe, ha deciso di raccogliere l’appello di padre Cupini e intervenire in modo pratico per sostenere la Casa sul Pozzo: “da anni siamo sempre intervenuti sul territorio con ragioni squisitamente economiche, ora, da questo punto di vista, il nostro intervento si rivolge al capitale più importante per un territorio e per un’azienda, ovvero il capitale umano. Il progetto Crossing sta affrontando difficoltà oggettive, ma noi vogliamo continuare a crederci perché questi ragazzi sono importanti per la rinascita di tutto il nostro territorio”.

Per chi vorrà sostenere Crossing, dunque, dal 6 dicembre al 6 gennaio, nei bar aderenti, sarà presente la “tazzina” dove poter lasciare la propria offerta libera.