MANDELLO – Una serata per cogliere l’attimo di un’ascensione e immaginare le emozioni e le sensazioni che possono accompagnarsi a una scalata, non importa se su ghiaccio o su roccia. Una serata nel segno del Cai Grigne e di Benigno Balatti per concludere degnamente le celebrazioni per i 90 anni della sezione e tributare un doveroso omaggio al forte alpinista mandellese.
E con Balatti, classe 1954, proprio l’alpinismo è stato l’indiscusso protagonista dell’appuntamento di ieri sera, sabato 29 novembre, al cine-teatro “De Andrè” , aperto dalla presentazione di un audiovisivo realizzato da Paolo Amedeo in occasione della festa che si era tenuta in settembre al rifugio Bietti-Buzzi, quando nell’anfiteatro del Releccio erano risuonate le note del Corpo musicale mandellese per un insolito quanto suggestivo evento incluso sempre nel programma dei festeggiamenti del novantesimo di fondazione del Cai.
In apertura di serata era stato il presidente, Giancarlo Pomi, a ripercorrere sinteticamente la storia del sodalizio e a ringraziare pubblicamente i suoi consiglieri e i responsabili delle varie commissioni operative all’interno dell’associazione: Rosario Rossetti per la commissione Senior (quest’anno tra l’altro al traguardo del decennale), Luca Gaddi (commissione gite), Luca Poletti (Secim 1), Michele Gatti (commissione sci alpinismo), Vittorio Panzeri (commissione sentieri) e Gogo Zucchi (commissione documentazione), oltre a Pietro Poletti, che affianca Luca Gaddi nella gestione della Secim 2.
Dopo la consegna a Pomi di una targa ricordo dell’amministrazione comunale da parte dell’assessore Luciano Benigni, è toccato a Duilio Costa introdurre appunto l’audiovisivo sulla festa al “Bietti-Buzzi” e le immagini – commentate in sala dal protagonista – di alcune tra le più belle e significative ascensioni di Benigno Balatti dai primi anni Ottanta ad oggi.
Sul grande schermo si sono così alternate le salite del “Ben” al Disgrazia e sulle Grigne, al Badile e sul Monte Bianco e su altre pareti ancora. Tra queste, le vie aperte nel 1998 alla sella di Pioda al Disgrazia, nell’82 sul Sasso Cavallo (quando con Giuseppe “Det” Alippi tracciò la “via della luna”) e tre anni prima sullo stesso massiccio del Grignone con la “via degli amici” o le ascensioni del 2001 sul Sasso dei Carbonari, fino alla salita più recente: quella di quest’anno sull’anticima orientale del Disgrazia, dedicata da Balatti e da Paolo Balossi, suo compagno di arrampicata, a Marco “Butch” Anghileri.
“Potremmo dire che Benigno è un alpinista filosofo – ha affermato Costa a conclusione della proiezione – e certamente non ci sbagliamo definendolo tale, ma ciò che più conta è che con lui ci troviamo di fronte non soltanto a un grande alpinista ma anche a un grande uomo. E a un gran signore”.
E lui, il “Ben”, non si è smentito neppure in questa occasione. Chiamato sul palco con Giovanna Cavalli, sua compagna nella vita di ogni giorno oltre che in non poche arrampicate e pluricampionessa di corsa in montagna al punto da far supporre che possegga l’elisir dell’eterna giovinezza, Balatti ha ribadito con grande semplicità ma con altrettanta chiarezza di amare in particolare il Disgrazia. “Perché è rimasto com’era – ha spiegato – e perché lì trovi luoghi ancora selvaggi”. “E io – ha aggiunto – più salgo e più vedo ghiaccio più sto bene”.
Ci sono poi le Grigne, nel cuore di Benigno. E c’è la Patagonia. “Andare laggiù è stata una cosa grande – ha affermato l’alpinista – perché là ci sono spazi immensi. C’è una pace incredibile, soffia sempre un vento fortissimo e pare di essere fuori dal mondo, ma le emozioni che si provano sono enormi. Lì impari davvero il senso della vita”.
Accanto a lui, sul palco del “De Andrè”, c’era come detto Giovanna Cavalli. “Quando l’ho conosciuto e abbiamo iniziato a frequentarci – ha detto – mi ha portato a fare la prima ripetizione alla Nord del Disgrazia e poi mi ha fatto un corso accelerato al Sasso Cavallo. A quel punto ho capito che meno comodità c’erano più l’avventura era bella”.
E in sala tutti hanno applaudito, anche perché dopo molti anni la filosofia di arrampicata (e di vita) di Giovanna e di Benigno è ancora la stessa.
Oggi intanto è possibile visitare – tra le 10 e le 12 e dalle 14 alle 17 – la mostra fotografica “90 anni per 90 foto” allestita dal Cai Grigne presso la propria sede in via Riva dell’ospizio, aperta anche lunedì 1, martedì 2 e mercoledì 3 dicembre dalle ore 20 alle 22.
DI SEGUITO, ALTRE IMMAGINI DELLA SERATA ALPINISTICA DI SABATO 29 NOVEMBRE AL TEATRO “DE ANDRE'” DI MANDELLO