LECCO – “La situazione è abbastanza delicata, dobbiamo stare attenti per il pericolo valanghe, i pendii sono molto carichi, dobbiamo fare estrema attenzione”. Sono le parole di uno dei soccorritori alpini, negli attimi prima di raggiungere i due alpinisti che sabato sono rimasti bloccati sulla Grignetta.
Un intervento difficile per i volontari del Cnsas, dei veri angeli della montagna, che hanno messo ancora una volta a repentaglio la loro vita per portare in salvo due escursionisti, entrambi trentenni e residenti nel comasco, che si erano avventurati sulla Grigna meridionale nonostante il maltempo.
L’operazione di salvataggio, iniziata nel primo pomeriggio sotto i fiocchi che scendevano copiosi, si è conclusa in prima serata, con il buio. “Ho cominciato ad avere crampi alle gambe, abbiamo atteso una mezzoretta e ci siamo riposati, però la situazione non migliorava” ha spiegato uno dei due alpinisti soccorsi.
La testimonianza video dell’impresa è ancora una volta di Franco Lozza, volontario del CNSAS e operatore della RAI.
“L’errore di valutazione è stato quello di non valutare bene il meteo e la perturbazione in arrivo – hanno spiegato i soccorritori riguardo ai due escursionisti – si sono trovati nel punto difficile del Canale Porta già coperto dalla neve e sono dovuti tornare indietro, sono scesi in alcuni canali pericolosi per poi tornare alla piazzola”.
Una missione fortunatamente a lieto fine, a pochi giorni dall’approvazione in Regione della proposta di legge di rendere a pagamento il soccorso in montagna nei casi di negligenza o di non emergenza.
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