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“Buongiorno sono una mamma di due figli, spesso mi capita di discutere con mio marito, senza troppi filtri, davanti a loro. Non sono mai grosse discussioni ma mio marito dice che non dobbiamo farci vedere, mentre io lo ritengo un modo per “non nascondere” eventuali crisi e momenti difficili. Non siamo la famiglia perfetta ma una famiglia che cerca di stare insieme, anche nella fatica e nel conflitto. Chi ha ragione?”
Ringraziamo questa mamma per averci offerto la possibilità di confrontarci sul tema del conflitto, che in famiglia riveste un importante riflesso nelle relazioni tra coniugi e con i propri figli.
Litigare e discutere sono azioni che viviamo spesso, nelle interazioni umane che abbiamo ogni giorno. Nel confrontarci con l’altro e con il suo punto di vista possiamo incappare nella fatica di capirci e fraintenderci, e spesso non riusciamo o non possiamo arrivare ad una conclusione univoca della situazione.
In poche parole, litigare significa provare a trovare una mediazione tra punti di vista differenti, che nascono entrambi da ragioni e motivazioni ben radicate; il litigio può sfociare in un accordo trovato o in qualcosa che rimane insoluto.
Nel conflitto in coppia e in famiglia, in generale, non è semplice decidere di lasciare il “campo di battaglia”, ma ci troviamo spesso costretti ad affrontare la differenza dell’altro, conviverci e provare a trovare un punto di vista comune.
A volte questa mediazione risulta semplice e più attuabile, in altri casi ci troviamo di fronte a muri difficilmente valicabili, tanto da rinunciare ad affrontarli, con il rischio che con il tempo rovinino le fondamento di ciò che è stato costruito con amore.
C’è da tener conto del carattere di ciascuno, come ci ricorda chi ci scrive. Per alcuni litigare e discutere sono cose private da nascondere tra le quattro mura. Altri vedono nel conflitto un modo normale di affrontare una crisi senza sentire il bisogno di celarlo.
Non conosciamo l’età dei figli in questione, dato non indifferente nella scelta di quanto farli parte della situazione tra i genitori. La cosa che ci preme sottolineare, in queste poche righe, è che il conflitto è naturale, al di là del motivo che lo origina e della passione che lo guida, e come tale va affrontato, con le accortezze che lo possono rendere propositivo e non distruttivo in famiglia.
Discutere davanti ai figli è una cosa che può accadere e la tensione è un’emozione difficile da non far trasparire: i bambini colgono immediatamente l’aria che si respira in casa. Ma occorre anche ricordarsi il nostro ruolo di adulti e misurare toni e parole.
Essere genitori autentici significa anche accettare i propri difetti e le fatiche, riconoscere le debolezze che ci rendono umani davanti ai nostri figli. Nella nostra umanità dobbiamo insegnar loro che esiste un limite e confine anche per quanto riguarda il conflitto. Noi fungiamo da esempio agli occhi del bambino che ci guarda, e che da noi apprende anche come gestire le emozioni, positive e negative, dandogli un nome e vivendole in prima persona. Il litigio ci può essere, ma occorre fermarsi ad un certo punto.
Ci rendiamo conto che nessuno può nascondersi ogni volta che deve affrontare una questione con il marito o la moglie, soprattutto quando questa toglie serenità e tranquillità ai momenti i condivisione in casa. Evitate i litigi più duri, incomprensibili agli occhi di un bambino, andando in un’altra stanza o aspettando che dormano.
Valorizzate, invece, quei momenti conflittuali che si risolvono, per esempio, con un abbraccio o delle scuse: il conflitto in sé non deve farli sentire persi, ma capaci di affrontarlo positivamente e creativamente.
Lucia Riva e Elisabetta Vitali
Gli articoli della rubrica sono a cura delle Dott.sse Lucia Riva ed Elisabetta Vitali, pedagogiste dello Studio di Consulenza Pedagogica Koru www.consulenzapedagogicakoru.it
Se avete domande o osservazioni potete scrivere all’indirizzo mail studiokoru@libero.it
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