CALOLZIOCORTE – L’antico Convento dei Servi di Maria con la chiesa di Santa Maria del Lavello è stato meta dell’uscita didattica i ragazzi della classe 1S della Secondaria di 1° grado Kolbe di Vercurago dell’ I. C. di Calolziocorte, accompagnati dalla docente d’arte Prof.ssa Salvini Cinzia con gli operatori dell’Ecomuseo della Valle San Martino, che da tempo propongono alle scuole del territorio attività didattiche speciali, per conoscere meglio il patrimonio culturale del territorio.
“L’ itinerario didattico – spiegano le professoresse – ha dato l’occasione ai ragazzi di osservare i risultati degli scavi archeologici che hanno riportato alla luce la chiesa di origine medioevale, antica cappella del castello esistente già nell’Alto Medioevo e distrutto da Bernabò Visconti nel 1373, durante la sanguinosa strage della Valle San Martino. Hanno potuto, inoltre, apprezzare sui fianchi dell’altare tracce di decorazioni a losanga con pallini e triangoli intrecciati e alcune vasche ad immersione, preziosa testimonianza della fonte miracolosa scoperta dall’eremita Jacopino nel 1480. Infine hanno potuto scoprire che a controllare il continuo flusso di pellegrini vennero chiamati i Servi di Maria che fecero ampliare la chiesa, consacrata nel 1490 e poi raddoppiata nel 1589”.
“All’interno della chiesa – continuano le docenti – i nostri alunni hanno ammirato l’affresco della Crocifissione, realizzato nel 1487, dove si nota l’immagine della Madonna Addolorata, fulcro della devozione dei Servi di Maria e dell’intera comunità. Accanto al pulpito barocco un ex voto di fine Quattrocento, i ragazzi hanno notato la Vergine dai tratti delicati col Bambino, che volge il suo dolce sguardo al committente, quasi del tutto scomparso. Sull’arco trionfale hanno potuto vedere l’opera del Galizzi con la Madonna della Pace, realizzato nel 1950 e intravedere nella cornice superiore, ovali con figure allegoriche di raffinata fattura, dipinti da Domenico Scaretto nel 1597. L’affresco recente ha però coperto un ciclo più antico, sintesi della vita gloriosa di Maria, vera “fontana di vivace speranza. Tra i pochi affreschi recuperati spicca lo stemma del priore Gerolamo Ratti, posto nella sua camera che si apre su una loggia su colonnette da cui si può ammirare il suggestivo paesaggio della Valle San Martino”.
I giovani studenti hanno potuto apprendere arte, storia e religione locale ammirando il luogo e in particolare le varie opere affrescate nel Santuario di Santa Maria del Lavello di Calolziocorte.
In un secondo momento hanno invece realizzato presso la scuola, un laboratorio artistico sull’antica tecnica dell’affresco. Le tappe del laboratorio che ha entusiasmato i ragazzi di 1S coinvolgendoli direttamente in questa antica arte, provando l’emozione e facendoli sentire veri artisti di bottega, sono state:
1.Preparazione dell’impasto con grassello e pasta di acqua dolce di fiume.
2.L’intonaco ottenuto viene steso su di un forato, mediante una cazzuola.
3.Si stende in modo omogeneo aiutandosi con la spatola.
4.Si inumidisce se necessario.
5.Con la tecnica dello spolvero (il disegno su pergamena viene perforato con una punta metallica) poi viene riportato il disegno sull’intonaco.
6.Tamponando i forellini con una garza contenente polvere di carbone, si ottiene così il riporto del disegno sull’intonaco.
7.Si inizia così la stesura pittorica con le ocre gialle, rosse e brune.
“Questa esperienza è un’occasione irrinunciabile – concludono le docenti – per far conoscere ai ragazzi il prezioso patrimonio artistico-storico-religioso dei nostri luoghi, per apprezzarne la bellezza e favorire il rispetto dei beni culturali di cui siamo fruitori. Complimenti ai ragazzi, alla Prof.ssa Salvini per il meraviglioso effetto finale e un ringraziamento per la collaborazione degli esperti operatori dell’Ecomuseo della Valle San Martino”.
Di seguito alcune immagini della giornata: