RUBRICA – Può sembrare strano ma, la scelta del look per la spiaggia è più complicata e “pericolosa” di quanto si possa pensare. In riva al mare, è il luogo pubblico dove, nel totale relax, osiamo scoprirci di più, pertanto cadere nella volgarità o nella sciatteria, è molto rischioso.
Per evitare il peggio e avere un look raffinato anche sotto l’ombrellone, ecco i miei consigli base: niente luccichii, i capi super ricamati e brillanti in pieno giorno appaiono di cattivo gusto in ogni situazione, anche in questa . Il vostro bellissimo costume coperto di paillettes? Mettetelo per qualsiasi evento in spiaggia, per un aperitivo, una cena direttamente sulla sabbia o per una serata disco, ma rigorosamente dopo il tramonto.
Non copritevi di gioielli vistosi e grossi bijoux, gli orecchini chandelier , le quantità industriali di bracciali grossi e rumorosi, non si portano più nemmeno al Waikiki Beach di Saint-Tropez e o allo Sporting Club di Montecarlo. Le bandane e le sciarpette colorate stile naufrago, sarebbe meglio lasciarle a casa se non si vuol sembrare un Robinson Crusoe del 21° secolo. Ricordate che l’abbronzatura eccessiva nuocerà gravemente alla vostra pelle, tutti i benefici ottenuti con cure e trattamenti per mezzo delle più costose creme anti-age, saranno vanificati, senza contare l’aspetto puramente estetico, perché una donna (ma anche un uomo) troppo abbronzata perde di raffinatezza ed in più, come già ho avuto modo di dire in un precedente articolo, è decisamente fuori moda.
Ripararsi il capo dal sole, specialmente nelle ore più centrali della giornata, è buona norma, scegliete cappelli di cotone, meglio se di colori chiari oppure delle semplici pagliette, la larghezza delle falde deve essere direttamente proporzionale alla vostra altezza. Bocciato l’abbigliamento tecnico o da piscina, i costumi olimpionici non hanno nulla da spartire con la vita da spiaggia. Gli occhiali da sole qui saranno i veri protagonisti, sbizzarritevi pure con le forme ed i colori che più vi piacciono. Per quanto riguarda le calzature, se le ciabattine di gomma, le classiche flip-flop non fanno per voi e fate parte della categoria delle irriducibili dei tacchi, attenzione a non esagerare con l’altezza. Sì alle zeppe in sughero ed agli zoccoli con tacco alto, a patto che non superino gli 8 cm, quelli più alti, abbinateli agli scintillii di lustrini e paillettes nelle occasioni serali.
Andare al bar in costume o peggio ancora in topless non è certo indice di classe e di stile, anche se avete un fisico mozzafiato donato da madre natura oppure pagato sacrifici a suon di diete, corse su tapis roulant e sedute estenuanti con il personal trainer durante tutto l’inverno, procuratevi un bel pareo e annodatelo in vita, o allacciatelo dietro al collo stile sarong. Se siete curvy, meglio scegliere un bel vestitino copricostume in lino o in cotone non troppo sottile e aderente, da indossare ogni volta che accedete alla zona della spiaggia dedicata alla ristorazione e alla reception.
Niente acconciature sofisticate e make-up da gran sera, legare i capelli lungi, anche in una semplice coda di cavallo, vi donerà un aspetto più curato. Se proprio non ne potete farne a meno, un tocco di mascara trasparente waterproof e un sottile strato di lucidalabbra neutro o leggermente rosato saranno sufficienti. No a manicure di mille colori e decorazioni stile murales newyorkesi.
Ora vediamo come scegliere il costume da bagno, a seconda delle caratteristiche fisiche.
La prima regola è quella di selezionare i colori che vi donano, se siete chiare di carnagione e di capelli, preferite colori soft, quelli vibranti e intensi donano alle more con la pelle più scura.
Se volete mettere in risalto una caratteristica del vostro corpo che vi piace, usate i colori più chiari e le fantasie. Per mimetizzare i punti critici, vi saranno d’ottimo aiuto le tinte unite ed i colori più scuri. In alcuni negozi è possibile acquistare i bikini mixando a piacimento modelli, colori e fantasie di slip e reggiseni, con la possibilità di creare ad hoc il due pezzi che più vi si addice, approfittatene.
I costumi interi specialmente quelli increspati o drappeggiati sul davanti, nascondono le pance , in questo caso sono consigliati quelli di colori opachi perché i tessuti lucidi, riflettendo la luce, tendono ad allargare otticamente l’immagine.
Se avete la vita stretta, delle belle spalle proporzionate ma non amate più di tanto il vostro fondoschiena , il trikini (top e slip legati tra loro da una striscia di stoffa più o meno sottile che attraversa verticalmente l’addome) è ciò che fa per voi. Attenzione però, se avete qualche “rotolino” di troppo, questo modello fungerà da lente di ingrandimento. Io personalmente non amo molto questo capo ibrido ma, è una considerazione del tutto soggettiva.
Il bikini con la parte superiore allacciata sul davanti, attira lo sguardo al seno, dando l’impressione che sia più voluminoso, sceglietelo se il vostro non è troppo prosperoso. Anche il modello con coppe a triangolo tende ad enfatizzare la parte superiore del vostro corpo ma, sarebbe meglio indossarlo nel caso in cui abbiate l’attaccatura del seno alta, altrimenti si correrebbe il rischio di appiattirlo. Un altro metodo infallibile per aggiungere volume ad un seno piccolo, è quello di indossare reggiseni con rouches o frange, oltre naturalmente ai diffusissimi push-up, utili anche nel caso di un seno non proprio tonico.
Ai seni abbondanti è consigliato un reggiseno con spalline larghe parallele e coppe preformate, magari anche con ferretto, per un miglior sostegno.
I monospalla richiedono spalle ben pronunciate, se le avete strette o spioventi, rinunciateci, il risultato sarebbe disastroso, meglio dirigere la vostra scelta sui modelli a fascia con laccino centrale o classiche spalline.
Gli slip alti tagliano un pochino la figura, penalizzando l’altezza. Quelli stile anni 50, aiutano a mimetizzare un punto vita un pochino appesantito, se le vostre forme sono morbide e avete le gambe lunghe, potrete adottarli per un look da pin-up, mentre quelli alti e sgambati stile anni 80, allungano otticamente la coscia. Lo slip basso, mimetizza un sedere abbondante.
I pantaloncini stile maschile, allargano i fianchi, se avete il seno prosperoso e fianchi stretti, potreste adottarli per bilanciare otticamente le proporzioni. Alle donne di fisicità a triangolo invertito (fianchi stretti, gambe minute e parte superiore del corpo più larga) sono consigliati gli slip con laccetti laterali, in soccorso a chi deve aggiungere volume ai fianchi.
Quando state per acquistare un costume da bagno, che sia intero o due pezzi, tenete presente che le taglie non sempre corrispondono a quelle degli abiti, quella giusta per voi, potrebbe essere di una o due in più rispetto a quella che indossate di solito. Se nel camerino notate lembi di pelle che fuoriescono dal costume che state provando, forse è il caso di richiedere una taglia in più. Meglio comperare un capo leggermente più abbondante che sicuramente valorizzerà la vostra figura, invece di strizzarvi in uno troppo piccolo. Attente però, perché i costumi da bagnati tendono ad allargarsi, quindi se troppo grande, rischierete di perderlo alla prima nuotata.
Il costume da bagno, nasce a metà del 19° secolo, in origine era un abito lungo fino alle ginocchia abbinato ad un pantalone stretto alla caviglia, il tutto corredato da scarpette e visiera. Agli inizi del 900, quando la vita da spiaggia comincia a prendere piede nella società, il costume perde le maniche, il pantalone si accorcia via via sempre di più, fino a scomparire del tutto, lasciando il posto al solo top allacciato in mezzo alle gambe, più o meno il costume intero che portiamo oggi noi. Il bikini nasce nel 1946 (anche se esistono testimonianze storiche che mostrano come già in epoca greca e romana alcune donne inossavano questo indumento) per opera del francese Louis Réard, e deve il suo nome, all’atollo delle isole Marshall dove gli americani in quell’epoca erano impegnati con i loro test nucleari.
Questo nuovo e rivoluzionario indumento, non fu subito accolto con successo dal grande pubblico. A causa delle sue dimensioni ridotte, le modelle erano reticenti ad indossarlo ed a comparire sulle passerelle e sulle pagine delle riviste di moda, tant’è che per la sua presentazione ufficiale, si dovette ricorrere all’ingaggio di Micheline Bernerdini, famosa spogliarellista del Casinò De Paris.
Il bikini balzò agli onori delle vendite, grazie al film “E Dio creò la donna” nel 1958, con una splendida e indimenticabile Brigitte Bardot, dando il via agli acquisti di massa.
Maria Cristina Giordano
Consulente d’Immagine e Personal Shopper
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