Le condizioni di Alfredo Cortese sono in costante peggioramento, lui se ne rende conto e piange, perché all’improvviso proprio quando sembrava ormai indirizzato verso la guarigione non riesce più a parlare e le cose gli cadono di mano. Dalla tac risulta che il cervello ha subito lesioni permanenti.
Se si legge il diario sulla degenza tenuto in questi mesi dal fratello Mimmo non si può non rimanere sconcertati: la scena si sarebbe inaspettatamente oscurata a fronte di un progressivo miglioramento nel tempo. I familiari puntano il dito sui farmaci somministrati in questa ultima quindicina di giorni all’ospedale di Lecco. I medici, da parte loro, ribattono rigettando l’ipotesi.
La convinzione dei parenti nasce dal fatto che a fine agosto, quando Alfredo lasciò il reparto di rianimazione intensiva dell’ospedale di Erba per entrare in quello di malattie infettive di Lecco, il peggio sembrava alle spalle. Nel diario tenuto dal fratello Mimmo su facebook, il 30, si leggeva: “Cosa dire, ringraziare medici e infermieri del reparto di rianimazione di Erba persone fantastiche, quel 26 giugno quando Alfredo ha varcato quella porta era quasi morto, domani da quella stessa porta esce con aspettative di completa guarigione, questo lo dobbiamo alla loro competenza e anche umanità e all’amore dimostrati nel curare Alfredo“.
Nelle pagine di questi ultimi giorni, ritornando a quel momento annota: “Pensate che appena arrivato a Lecco (Alfredo) mangiava da solo, prendeva la bottiglietta dell’acqua la apriva e chiudeva da solo, gli ho lasciato il cellulare e mi chiamava anche a notte inoltrata” (leggilo cliccando qui se sei un utente facebook).
Le condizioni del malato erano migliorate serviva però un ambiente asettico per curare le ferite ancora aperte lasciate dal batterio, per questo motivo Alfredo Cortese è tornato a Lecco nel reparto malattie infettive.
Nel nosocomio lecchese la terapia cambia e in coincidenza iniziano i problemi. Mimmo Cortese li imputa ai nuovi farmaci somministrati, facendolo presente allo staff curante. Ecco, in proposito, alcuni stralci del diario: “… ho avuto discussione con dottoressa perchè sostenevo che qualche farmaco nuovo dato a mio fratello non lo faceva stare bene … ho ripetuto, mio fratello dorme sempre dorme troppo, non ha mai fatto così a Erba per farlo dormire dovevano fargli l’anestesia. … Siccome insistevo a sostenere che la causa di quanto successo è da imputare a qualche farmaco, in coro hanno detto non è compatibile quello che ha suo fratello con i farmaci“.
Nel prosieguo Cortese afferma che alcuni medici avrebbero condiviso il sospetto sul cocktail dei farmaci richiamando addirittura una allergia o un sovradosaggio, opinione “cambiata” a favore del “protrarsi dell’infezione che avrebbe infiammato i nervi … secondo questa nuova versione, le lesioni al cervello e i danni psicomotori sono stati scoperti insieme per caso e non sono correlabili tra loro“, come si legge ancora nel diario.
Oggi, domenica, lo sconforto è grande: “Dire uno strazio non è niente, siamo una famiglia distrutta, grazie a chi“? Si chiede Cortese. Anche la sorella Roberta sfoga la propria rabbia: “Perche’ (Alfredo) deve passare tutto questo? … speriamo che domani almeno ci riconosca e i medici ci diano delle spiegazioni logiche …domani qualcosa deve cambiare“.
DALL’ARCHIVIO DI LECCONOTIZIE
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