Una questione delicata, quella di un colpo di mano determinato a ridisegnare una struttura consolidata dal tempo e destinata a mutare per sempre: “La struttura territoriale del CONI, con il volontariato che lo anima, rappresenta un asse portante dell’organizzazione sportiva italiana e in quanto tale deve essere al passo con i tempi e rispondere con prontezza ed efficacia alle istanze del territorio – recita il documento programmatico votato a larghissima maggioranza il 30 settembre scorso in sede di Consiglio Nazionale CONI – Un riordino che ne valorizzi il ruolo e le funzioni appare pertanto indispensabile, anche anticipando l’attuazione dei disegni di legge costituzionale all’esame del Parlamento, che prevedono la “Soppressione del livello territoriale del governo provinciale”. La relazione di Gianni Petrucci prosegue poi introducendo una figura, quella del Delegato Provinciale, che fungerà da anello di congiunzione fra i Comitati Regionali del CONI e le società sportive.
Ed è nel comunicato ufficiale diramato dalla Giunta Nazionale CONI il 25 ottobre scorso che si legge della necessità di definire e regolamentare le competenze del futuro Delegato Provinciale e della determinazione con la quale il Presidente nazionale non intende incontrare i rappresentanti provinciali del CONI e dunque allargare verso il basso la discussione. Il comunicato recita: “Con il nuovo progetto, che dovrebbe andare a regime a fine mandato (2012), saranno dunque trasferite ai 19 comitati regionali le funzioni di quelli provinciali” .
Il CONI di Lecco si appresta dunque ad affrontare una battaglia difficile, nella quale pare non sia consentito combattere, ma solo obbedire; nel frattempo Villa Guzzi, edificio comunale sede del Comitato Provinciale di Lecco, continuerà ad ospitare le federazioni nazionali che oggi trovano spazio al suo interno e il presidente Pinuccio Castelnuovo, interpellato sul tema mercoledì 26 ottobre, nel corso della conferenza stampa di presentazione della 15^ tappa del Giro d’Italia 2012, riferisce che qualsiasi sia l’esito della questione, il lavoro fatto fino ad oggi non sarà gettato al vento e in caso di effettiva soppressione delle cellule locali del CONI, nascerà una “casa dello sport” che, alla stregua del Comitato Provinciale, continuerà a promuovere e sostenere lo sport a livello locale.