Calolzio. Tregua al consiglio “notturno”, la maggioranza regge

Tempo di lettura: 5 minuti
Cesare Valsecchi, il sindaco
La seduta, in notturna, del consiglio comunale, rinviato dal 28 settembre
La seduta, in notturna, del consiglio comunale, rinviato dal 28 settembre

 

CALOLZIO – “Barcolla ma non crolla…” il detto è profano, ma calza a pennello alla situazione politica calolziese, con la seconda parte del consiglio comunale (in notturna) che nonostante rinvii, annullamento e riconvocazione in tutta fretta, nella tarda serata di mercoledì, è giunta al termine.  Un gioco di mosse matematicamente calcolate, l’obiettivo da raggiungere era l’approvazione della variante al PGT e la condicio sine qua non la presenza dell’intera maggioranza, affinché nulla, questa volta, potesse andare storto.

Cesare Valsecchi, il sindaco
Cesare Valsecchi, il sindaco

 

Una seduta dall’esordio inter res, con l’esplosione del caos iniziale che si trascinava dal 28 settembre, giorno del consiglio comunale ordinario, interrotto a metà per l’abbandono dell’aula dei consiglieri di minoranza, seguiti a ruota da Valentino Mainetti, che ha spostato il piatto della bilancia verso il rinvio in seconda convocazione, il venerdì successivo. Non se n’era fatto nulla, però. Infatti la diffida, firmata dal gruppo d’opposizione Lega Nord, aveva sollevato l’ombra dell’illecito burocratico che si stava compiendo, costringendo il sindaco, Cesare Valsecchi, a posticipare in convocazione straordinaria martedì, alle 22.30, di qui il leitmotiv, coniato dal consigliere di Lavoro Sviluppo Libertà, Dario Gandolfi, “il consiglio comunale è come il Carrefour, aperto 24 ore su 24”.

L'assessore Luca Valsecchi
L’assessore Luca Valsecchi

 

Ma il primo cittadino, nella settimana di stand by, fra una seduta e l’altra, pare aver previsto tanto in anticipo quanto nel dettaglio tutti i possibili intoppi, scongiurabili con la presenza di ciascun membro della sua giunta, chiamata, magnis itineribus, per dirla alla latina, al voto, coesa e concorde.  Così la scelta, decisamente atipica, di dare inizio alla seduta un’ora in ritardo rispetto al consueto, è stata presa con la dichiarata giustificazione di permettere all’assessore alle politiche sociali, Luca Valsecchi, di ritorno da un viaggio di lavoro, di precipitarsi, letteralmente, dall’aeroporto all’aula del municipio, garantendo il proprio voto.

Wilna De Flumeri, assessore all'istruzione e Valentino Mainetti, consigliere
Wilna De Flumeri, assessore all’istruzione e Valentino Mainetti, consigliere

 

Un riassestamento che si deve anche agli harakiri, degli assessori all’istruzione e lavori pubblici, Wilna De Flumeri e Paolo Cola.  Il conflitto d’interessi, riguardante alcune particolari osservazioni contenute nella variante al Piano di Governo del Territorio, li avrebbe voluti escludere dalla discussione e dalla votazione a proposito, a fasi alterne, così come stava avvenendo nella seduta del 28 settembre; ma dato il ritiro, recapitato negli ultimi giorni, delle osservazioni in questione, quest’ultimo scoglio non si è posto, permettendo ai due esponenti di rimanere in aula.

consiglio-comunale-calolzio-7

Non sono mancati i toni accesi, e neppure le controffensive delle minoranze,  a cominciare dall’attacco a bruciapelo, di Marco Ghezzi, fra le fila di Lega Nord, che a pochi minuti dall’inizio ha sollevato diverse perplessità; “vorrei che fosse chiarito come verrà stilato il verbale dal momento che il 28 settembre c’è stata una votazione– circa il rinvio o meno della seduta – che non è stata chiusa, voglio sapere come vi comporterete per evitare altri casini successivi” ha detto, proponendo un’ulteriore votazione, rigettata, che andasse a sanare la situazione.

La discussione fra l'assessore Paolo Cola e il consigliere Eleonora Rota
La discussione fra l’assessore Paolo Cola e il consigliere Eleonora Rota

 

“Il fatto che l’assessore Cola abbia ritirato l’osservazione nel PGT è la chiara dimostrazione di un palese conflitto di interessi – ha affondato Eleonora Rota, della “Casa delle Sinistre” – significa che il conflitto di interessi c’è e permane su tutto l’atto e non solo sull’osservazione” ha proseguito chiedendo il ritiro della trattazione del documento, anch’essa bocciata dalla maggioranza che non ha potuto contare sul voto dell’ex-assessore Mainetti, astenuto.   La risposta del diretto interessato, però, non si è fatta attendere: “ho presentato le osservazioni come cittadino, vorrei chiarire, ho rispettato il fatto di dover uscire dall’aula la scorsa volta e il regolamento, avrei potuto far presentare a un tecnico, a un socio, o a una terza parte le osservazioni, ma mi assumo le mie responsabilità. Non c’è niente di sbagliato ad essere cittadini e ricoprire una carica pubblica, è stata una valutazione tecnica successiva a portarmi a non proseguire più nell’iter” ha detto Paolo Cola.

Dario Gandolfi
Dario Gandolfi

 

Anche Dario Gandolfi ha sferzato, cavalcando la metafora bellica, i propri colpi, stilando il decalogo delle “cose mai viste” fra cui si legge:  Convocare il consiglio comunale e annullarlo la convocazione 24 ore dopo. Un assessore che ritira osservazioni personale relative al PGT quando questi sono già agli atti del Consiglio e dibattute nella commissione competente.

“Non siamo qua a dare spettacolo, stiamo adottando un documento importante per i cittadini, è questo l’elemento che ci deve muovere stasera, sia dalla maggioranza, sia dalla minoranza vorrei che si dimostrasse un senso di responsabilità! Togliere le osservazioni per trasparenza è una bugia che non regge, in questa Notte Bianca del Consiglio Comunale le abbiamo viste tutte, se non si riesce a governare bisogna ammetterlo, le alchimie portano a queste serate, uno scempio per i cittadini”, ha concluso Gandolfi.

Lo scemare dei toni e una tacita tregua, hanno poi permesso di prendere in esame i punti del PGT, con l’amministrazione Valsecchi che, de facto, resta in piedi cercando di dimenticare, e far dimenticare, l’immagine traballante che ha dato di sé.