LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Civate in questi ultimi giorni è il regno del traffico e del caos. Dopo la drammatica caduta del ponte di Annone e la chiusura di quello di Isella (in cui mi trovo d’accordo con ciò che prontamente ha fatto il Sindaco del mio paese), la SS36 in altezza Civate è diventata caotica. Code la mattina, code la sera. Mi chiedo: ma in tutto ciò la Provincia, la Regione, cosa sta facendo?
I nostri rappresentanti provinciali e soprattutto regionali, si stanno muovendo per risolvere la situazione? Stanno pensando ad un piano per non far pagare ad una comunità, quella di Isella e quella di Civate, errori non suoi?
Questo territorio mi sembra che abbia già pagato in questi anni! Abbiamo un forno inceneritore a poche centinaia di metri, un ponte (quello del tunnel della SS36) che passa sopra le nostre teste, due cave poco distanti, un centro commerciale (da cui non abbiamo ricavato nemmeno una delle famose “opere di compensazione”)… e via dicendo. Il nostro contributo alla società lo abbiamo dato, ed ora ci ritroviamo con una frazione isolata con abitanti che per raggiungere le proprie abitazioni devono fare parecchia strada in più, con aumento di costi (benzina) e tempo. Ci ritroviamo con il traffico mattutino e serale dello svincolo di Isella, ci ritroviamo con i mezzi pesanti che vengono a Civate per invertire il loro senso di marcia, non esistendo più il ponte di Annone.
E allora mi chiedo, ripentendomi: le istituzioni, la Provincia, la Regione… i nostri rappresentanti regionali eletti… stanno facendo qualcosa per noi? Se sì, cosa? Non abbiamo diritto a risposte? Può essere lasciata allo sbando una situazione del genere? Può essere lasciata alla sbando una via di comunicazione fondamentale per la Lombardia, se non per tutta l’Italia?
Spero in qualche risposta e soprattutto soluzione, la nostra comunità non può pagare per errori non suoi”.
Simone Panzeri, abitante di Civate.