VALMADRERA – “Un’informazione incompleta”. I dati dell’Arpa diffusi lunedì mattina da Silea, che classificano quello di Valmadrera tra gli inceneritori lombardi meno inquinanti (vedi articolo), non convince il consigliere comunale di Lecco, oltre che medico, Ivano Donato.
“Lo studio non tiene conto del nanoparticolato – spiega Donato – il principale inquinante e modificante del DNA umano. Si tratta delle particelle ottenute dalla combustione in un forno e che hanno una dimensione al disotto di 0,1 micron. Non esiste alcun filtro in grado di fermare queste particelle data la loro piccola dimensione”.
Donato cita la relazione del prof. Ernesto Burgio, pediatra, dal 2012 Ricercatore presso l’ European Cancer and Environment Research Institute, che ha effettuato uno studio su inceneritori ed effetti del nanoparticolato sulla salute umana.
“Particelle che hanno capacità di modificare al struttura del Dna – sottolinea Donato – il rischio maggiore è su neonati e sul feto per esposizione da parte della madre delle sostanze trasferite poi al bimbo attraverso il sangue placentale, il latte materno. Gli effetti sono a lungo termine, si vedranno nella generazione successiva e riguarderanno l’insorgere di maggiori casi di autismo, malattie neuro generative, leucemie infantili”.
“Quando mi sapranno dire quanto nanoparticolato viene emesso dall’inceneritore di Valmadrera – conclude Donato – allora mi convincerò che non inquina”.
NEL VIDEO – L’intervento del prof. Burgio