CALOLZIO – Un consiglio comunale aperto “che scenda anche in strada” ed alla presenza degli organi provinciali quello richiesto dalle minoranze, ed avallato dalla giunta Valsecchi, durante la seduta di consiglio comunale a Calolzio, per avere “finalmente spiegazioni chiare e ufficiali” sul destino della variante 639, la nuova Lecco-Bergamo, ad oggi un cantiere fermo.
“Essendo il comune di Calolzio interessato direttamente chiederei che si convochi un consiglio comunale aperto o anche una commissione territorio per invitare i componenti della Provincia per spiegare la situazione esatta della variante 639 – ha esordito il consigliere in minoranza Dario Gandolfi – oggi non si capisce cosa sta succedendo e cosa succederà, si sa che l’opera è ferma, ma le tempistiche non si conoscono, non si sanno le iniziative che intende prendere la Provincia. Il consiglio comunale non può non essere coinvolto”.
“Sono d’accordo sulla richiesta, ma la vedo solo come una prima fase – ha aggiunto il capogruppo in minoranza per Lega Nord Marco Ghezzi – Calolzio è al centro ed è uno dei comuni più danneggiati nel caso di ulteriori ritardi, sono d’accordo con un consiglio comunale aperto, anche se alcune conclusioni possiamo trarle già noi; di fronte a 18milioni in più, e 4 milioni aggiunti dal patto legalità la ditta non intende più sostenere l’investimento, ma ciò significa che non sarà il ritardo di un anno, se dovessero andare in causa di anni ne passeranno molti – ha continuato Ghezzi – chi interverrà magari rifarà il progetto, con ulteriori ritardi e costi, chiedo che ci sia impegno attivo di tutti i consigli comunali della Valle San Martino, per una volta che avevamo un finanziamento da Roma, ci fermiamo di fronte a una cifra ridicola per lo Stato, ad oggi mancano 9 milioni promessi dal Governo, bisogna fare le pressioni necessarie per ottenere questi fondi che sono nostro diritto e fare un’ azione decisa, dobbiamo fare un consiglio comunale che blocchi la strada” ha detto ricordando l’azione del sindaco Avogadri 20 anni fa.
Perfettamente d’accordo sulla richiesta di delucidazioni il primo cittadino calolziese Cesare Valsecchi che si è assunto l’impegno di contattare il presidente della Provincia Flavio Polano; “attualmente la CS Salini ha presentato in tribunale un ricorso per la rescissione del contratto, sarà in discussione, rimane comunque un punto interrogativo sulla richiesta di sgombero del cantiere per poter procedere con un nuovo appalto. Chiederemo aggiornamenti e l’intervento in una seduta ad hoc del consigliere delegato Galbusera o del presidente Polano” ha concluso il sindaco.