ESINO – L’arazzeria è un’alta forma di espressione, un’arte in cui si incontrano l’estro creativo del pittore, che realizza i cartoni, ovvero i disegni preparatori, e la perizia dell’artigiano, incaricato dell’esecuzione, ovvero della traduzione del progetto in un tessuto istoriato. Questa tecnica, nata in Francia ad Arras (di qui, la parola “arazzo”) durante il medioevo, coinvolge un’ampia gamma di maestranze, caratterizzate da un altissimo grado di specializzazione.
Creata nel 1936 da don Giovanni Battista Rocca, parroco del paese, la Scuola degli Arazzi di Esino Lario è rimasta in attività sino agli anni Settanta. Tra le opere più importanti eseguite nel piccolo borgo montano si segnalano gli arazzi prodotti a partire dai bozzetti di Aligi Sassu, Piero Fornasetti, Umberto Lilloni, Anastasio Soldati, Mauro Reggiani e molti altri. La scuola è stata più volte premiata alla Triennale di Milano e ha dato un significativo contributo tecnologico al settore, brevettando specifici telai di nuova concezione.
L’Associazione Amici del Museo delle Grigne Onlus, all’interno del progetto “Wikimania Esino Lario, Protagonismo culturale online e offline” e con il sostegno di Fondazione Cariplo, organizza un incontro dedicato all’arazzeria e alla scuola di Esino.
Sabato 3 marzo, alle ore 10, si ripercorreranno alcune delle tappe più importanti della storia dell’arazzo esinese, inquadrandolo in un panorama più ampio che esamina anche alcune delle produzioni italiane coeve; il Teatro della scuola materna ospiterà infatti una graditissima ospite: Maria Taboga, restauratrice degli arazzi antichi del Quirinale e curatrice della mostra “Intrecci del Novecento” alla Triennale di Milano lo scorso anno.
La sua presentazione sarà un’occasione di approfondimento di questa importante attività che, a Esino Lario, vanta un passato di prestigio ed eccellenza internazionale. La storia della manifattura e la vasta produzione nata dalla collaborazione con importanti figure di architetti, designer e artisti contemporanei è stata solo di recente riscoperta e studiata da Maria Taboga, specializzata nello studio degli arazzi realizzati in Italia nel Novecento.