Bellano. Prende un antinfiammatorio e rischia di soffocare

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L’uomo, un 53enne, aveva un doloroso ascesso in bocca. Acciacco creduto banale e banalmente trattato con una semplice bustina a base di ketoprofene, principio mai preso prima in vita sua.

Il programma domenicale prevedeva una gita con la moglie a Bormio e ritorno. Dal dentista ci sarebbe andato appena possibile in settimana. Ma quel medicinale preso da poco stava avendo strani effetti, grandi sudori e un senso di soffocamento sempre più reale. Proveniente dal milanese, era ormai all’altezza di Bellano sulla statale 36, quando si è ricordato che in paese c’è (o meglio c’era) un ospedale. Vent’anni fa vi aveva lavorato il fratello medico. E ci si è recato. Con amara sorpresa ha scoperto che il pronto soccorso non esisteva più. E l’automedica che di solito staziona in paese, in quel momento (erano circa le undici del mattino) era fuori in servizio e lontana.

Ma nella cattiva sorte, a volte capitano casi fortuiti positivi. In portineria di quello che oggi è un centro di riabilitazione era di turno una ex infermiera professionale che ha capito la gravità della situazione e ha chiamato a consulto un medico con grande esperienza nelle emergenze, casualmente presente nella struttura.

La moglie ha chiesto di aiutare l’uomo, madido di sudore e dal colorito compromesso. Una reazione allergica al medicinale gli aveva provocato un edema che lo stava soffocando chiudendogli le vie respiratorie. In collegamento con la centrale del 118 sono state apportate le cure necessarie. E il gonfiore ha così iniziato a ridimensionarsi permettendo al malcapitato di tornare a respirare. Poi è arrivata l’ambulanza che lo ha preso in carico, ma lui era ormai fuori pericolo.

L’estate scorsa, di notte, la sorte non aveva concesso altrettanto favore a Sergio Pradella, il ristoratore di Gravedona anch’egli sentitosi male sulla ss36 e alla ricerca di aiuto con le proprie gambe nella struttura bellanese. Purtroppo un infarto in atto lo stroncò sotte le finestre dell’edificio, facendolo cadere in un angolo morto rispetto alla visuale delle telecamere che monitorano la zona. Fu trovato alle prime ore del mattino ormai esanime.