LECCO – Se potessi entrare nell’anima e nelle coscienze di qualcuno, ammesso che l’abbiano ancora, vorrei sapere come si sentiranno e con che faccia si presenteranno lunedì 5 novembre al Consiglio Comunale per approvazione dell’aggiornamento del Piano triennale per il diritto allo studio.
Un progetto corposo e articolato, frutto di un lungo lavoro, dove l’Assessore e Professore Salvatore Rizzolino dovette provvedere, nel suo primo anno di amministrazione, al rinnovo del protocollo d’intesa con le dirigenze scolastiche per l’attribuzione e riparto delle risorse economiche e la definizione di molte materie delegate, al rinnovo della convenzione con le scuole dell’infanzia paritarie della città e infine alla triennalizzazione di importanti progettualità,
Oggi si comincia ad intravvede la bontà di questo progetto e bisognerà procedere, come stava già facendo per gli anni 2019 -2022 il destituito assessore Professore Rizzolino, al rinnovo di un nuovo protocollo d’intesa con le dirigenze scolastiche, ad una nuova concessione per la gestione della scuola civica di musica e, il più importante, discutibile e spinoso per questa amministrazione, procedere al rinnovo della Convenzione per le scuole dell’infanzia paritarie.
Sì proprio così, se non si capisse nella trasparenza dei documenti, perché oggi dai 1100 bambini, con la continua diminuzione demografica scolastica siamo arrivati a 870 bambini, un numero che anno dopo anno andrà sempre a diminuire e non certo ad aumentare.
Allora bisognerà decidere: o il cittadino pagherà il servizio in base ai bambini effettivi o pagherà le paritarie per poter tenere in piedi le strutture.
Per cui 1.400.000 euro all’ anno, soldi sudati dei contribuenti Lecchesi, che non potranno certo essere più giustificabili per i prossimi anni.
La scelta sarà indubbiamente della maggioranza, una brutta patata da pelare anche considerando che nel 2020 ci saranno nuove elezioni.
Ezio Venturini
Vivere Lecco