LECCO – Il Villaggio di Natale di Lecco ha fatto e continua a fare discutere. Critiche e osservazioni, polemiche e analisi. Ma nessuno può raccontare la situazione meglio di chi la sta vivendo da dentro, come espositore.
“C’è tanta amarezza, tanta delusione: parlo da commerciante e da cittadino lecchese – spiega Mattia Maddaluno, imprenditore associato a Confcommercio Lecco – Quello che sta succedendo fa male a Lecco: non ci meritiamo una situazione simile. Il Villaggio dovrebbe essere la cartolina della città e invece… Sembra quasi che sia stato fatto e allestito “alla buona” solo perché tutti lo fanno. Eppure era una bella opportunità, una vetrina per chi viene da fuori, ma anche per chi frequenta il capoluogo, una attrazione natalizia. E invece è una cosa umiliante in una delle tre piazze principali del centro”.
“Personalmente non mi posso lamentare delle vendite del mio prodotto, ma questo non mi basta perché, lo ripeto, come lecchese sono profondamente dispiaciuto. Sapere che la gente evita questa piazza è molto triste. Che cosa sarebbe servito? Una maggiore attenzione per il Villaggio, dalla collocazione alla programmazione. Chi è deputato a decidere e ad amministrare deve controllare e avere garanzie sul gestore, sugli espositori, sulla qualità. Deve interessarsi delle eventuali iniziative collaterali, deve “legare” il mercatino alla città, deve assicurarsi che vengano mantenuti decoro e pulizia. Non basta segnare sul calendario le date di inizio e fine!”.
Maddaluno guarda avanti: “Mi auguro che l’esperienza di quest’anno serva da lezione per il prossimo anno. Ci sono due modi di reagire a queste negatività: fare un po’ di polemica, lamentarsi e poi ripetere gli stessi errori, oppure farne tesoro e darsi da fare perché la prossima edizione sia ben diversa. Lo ripeto, le potenzialità per fare un Villaggio di Natale di qualità anche a Lecco ci sono tutte. Basta crederci. Ognuno deve fare la sua parte mostrando innanzitutto rispetto e senso di appartenenza per Lecco. Noi commercianti siamo pronti a fare la nostra parte, speriamo che anche gli altri soggetti lo siano”.
Mattia Maddaluno