“Caro Antonio, le Olimpiadi a Roma nel 2020 non è che ci penalizzano?”

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“Caro Antonio,
ho letto questa mattina (martedì, ndr) l’appello che tu e tanti altri prestigiosi atleti azzurri, avete rivolto al Presidente del Consiglio, Prof. Mario Monti, a favore della candidatura di Roma per i Giochi Olimpici del 2020. Voglio chiedere a te, che sei anche un pubblico amministratore, come fai a pensare che le Olimpiadi in Italia saranno un’occasione di rilancio e di sviluppo del Paese.
Le enormi difficoltà economiche, a tutti i livelli, dell’apparato amministrativo statale, sono fin troppo evidenti. Il CONI stesso si sta dotando di una riforma organizzativa e strutturale che porterà di fatto ad un notevole ridimensionamento di tutti i progetti e relativi finanziamenti per la promozione dello sport di base.
Le amministrazioni pubbliche, mi riferisco anche a quelle locali, Comune e Provincia di Lecco, non hanno risorse per completare progetti in corso d’opera da diversi anni, come ad esempio l’Ostello della Gioventù, o la sistemazione delle palestre scolastiche e dei pochi impianti sportivi esistenti. Le infrastrutture a livello nazionale, in particolare viabilità e trasporti, sono ovunque in uno stato comatoso. I sostenitori della candidatura affermano che con l’obiettivo dei Giochi Olimpici si potranno finalmente realizzare quei grandi progetti e quelle grandi opere che l’Italia attende da anni. Questo è il ritornello che si sente promettere ad ogni occasione: dai Mondiali di Calcio del 1990 fino ai Mondiali di Nuoto del 2009, con, a latere, l’esempio non edificante dal punto di vista organizzativo dell’Expo in programma a Milano nel 2015. I risultati negativi degli esempi fatti sono evidenti e noti a tutti, con l’eccezione (che conferma la regola) dei Giochi Olimpici Invernali di Torino nel 2006, almeno efficienti dal punto di vista organizzativo!
La realizzazione delle infrastrutture deve essere la premessa, non il fine, per la candidatura di un Paese ad ospitare i Giochi Olimpici, soprattutto per un Paese, come il nostro, che deve ringraziare l’afflusso di turismo per la tenuta dei propri conti pubblici; un turismo che c’è, fortunatamente e nonostante tutto, grazie ai pregevoli siti culturali e al patrimonio artistico lasciato sul nostro territorio e e che meriterebbe servizi di ben più alto livello da parte dello Stato. Domenica scorsa ho seguito la trasmissione di Rai3 “Presa Diretta”, che, nel servizio intitolato “MalaRoma”, denunciava la situazione dei trasporti nella Capitale con particolare riferimento alla costruzione della Linea 3 della metropolitana. Con che faccia i responsabili di questa situazione, amministratori sia di destra che di sinistra, si presentano oggi ad invocare le Olimpiadi? Con tutta la buona volontà non credo proprio che in 6 (dal 2013 al 2019)anni sia possibile realizzare tutto quello che non si è stati capaci di fare in 60!
Un’altra cosa che non capisco è il ruolo degli atleti azzurri firmatari del documento, a meno che non sia stata una generosa presa di posizione per aiutare i vertici del CONI: per un atleta che differenza fa gareggiare a Roma o in qualsiasi altra parte del mondo? Ho sempre immaginato che un atleta azzurro desiderasse conoscere e confrontarsi con culture diverse, in modo particolare nella manifestazione sportiva che più di ogni altra è il sogno di chi pratica sport agonistico: l’Olimpiade. Con l’ammirazione di sempre per la tua attività sportiva, sia da atleta che da dirigente, ti porgo un cordiale saluto”.

Giorgio Rusconi
Presidente Badminton & Croquet Club Lecco