“Si è acceso nei giorni scorso un dibattito politico e pubblico in merito al rinnovo della Convenzione delle scuole materne non statali del Comune, oggetto dell’ultima Commissione Istruzione dove l’Ass. Bonacina ha presentato lo stato delle cose, sottolineando la carenza di fondi per garantire la medesima cifra degli anni precedenti.
Precisiamo che le scuole dell’infanzia statali sono solo 5 scuole rispetto alle 16 scuole dell’infanzia paritarie molte delle quali di natura parrocchiale. La Convenzione è stata promossa con l’obiettivo di valorizzare l’offerta educativa delle strutture e il servizio pubblico che garantiscono; oggi questo tratto resta immutato anche se il rinnovo verrà effettuato con una leggera riduzione.
Il Comune è costretto a ridurre i fondi non per motivi ideologici – come dice la minoranza –, ma semplicemente perché sono stati ridotti i trasferimenti dello Stato e della Regione Lombardia.
Dopo aver assistito, in questi ultimi anni, alla messa in liquidazione dell’istruzione pubblica da parte dell’ax ministro Gelmini ed alla drammatica e sistematica riduzione di risorse agli Enti locali operata da Berlusconi e Tremonti nella passata legislatura, leggere sui giornali dell’indignazione di due consiglieri comunali del Pdl rappresenta il massimo dell’ipocrisia possibile.
Il Partito Democratico sostiene con piena convinzione il rinnovo triennale della convenzione con l’Associazione delle scuole materne non statali, anche nelle difficoltà economiche in cui versa il nostro Comune, riconoscendo il ruolo sociale che ancora oggi le scuole stesse svolgono. A tale proposito è stato proposto una Commissione con la presenza del Presidente dell’Associazione per ribadire l’impegno della Giunta nel confronti delle scuole materne non statali e per illustrare le ragioni di questa scelta costretta per motivi contingenti.
Il PD richiama l’importanza sociale del rispetto dei parametri e degli standard professionali ed educativi che le scuole paritarie devono garantire senza nessuna discriminazione circa la disabilità o le appartenenze etniche o religiose degli alunni e il riconoscimento economico della professionalità dei Docenti.
Per evitare che i tagli non gravino sulle famiglie in difficoltà, il Partito propone di stabilire un’ulteriore fascia di reddito, che con le due più alte possa sopportare il maggior onere dei tagli.
Inoltre per gli alunni provenienti da fuori Comune il PD ritiene doveroso attivare una compartecipazione dei Comuni di provenienza (come avvenuto per la mensa degli alunni delle scuole statali) per evitare di gravare sulle famiglie.”
PD Cittadino