LECCO – “Il marchio di qualità per i rifugi non deve essere un’occasione per complicare la vita e l’attività dei gestori, né tanto meno per appesantire inutilmente la legge a suo tempo approvata proprio con la finalità di riconoscere la particolarità del rifugio che è un presidio alpino in ambiente ostile. Diverso è il caso dei rifugi escursionistici. Nei criteri per la certificazione del marchio di qualità, presentato dai dirigenti dell’assessorato Sport e giovani di Regione Lombardia, mi pare siano stati adottati metodi più adatti agli alberghi che ai rifugi, che mi auguro l’assessore modificherà con una nuova determina, onde evitare che anziché dare una mano alla qualità venga data una spinta a ulteriore burocrazia. Si rischia di costringere gli operatori a produrre una montagna – è proprio il caso di dirlo – di carta con dei risultati non chiari e senza avere la certezza di un vero ritorno in termini turistici ed economici. Se l’idea di base è buona, va tuttavia semplificata e mi aspetto che sia l’assessorato a farlo”.
Carlo Spreafico,
Consigliere regionale del Pd
Consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza e presidente del Gruppo ‘Amici della montagna’ dello stesso consiglio