La campagna elettorale entra subito nel vivo
“Mi candido con lo spirito e la disponibilità di poter dare ancora molto al mio paese”
VARENNA – Carlo Molteni scende in campo per le elezioni comunali a Varenna in programma il 3 e 4 ottobre: “Mi candido con lo spirito e la disponibilità di poter dare ancora molto al mio paese. In questi anni ho assistito alla sistematica demolizione di tutto ciò che Varenna rappresenta, in modo particolare nel turismo. Non siamo più presi ad esempio e i paesi vicini ne hanno ‘approfittato’ della scarsa e inesistente capacità di avere una visione globale per il paese”.
Carlo Molteni entra subito nel vivo della campagna elettorale: “Chi ora farebbe a meno del parcheggio? Penso ormai nessuno, dai residenti ai turisti, alle attività commerciali. Eppure quando fu realizzato c’era chi, anche alcuni dell’amministrazione uscente, affermava la sua inutilità, ora ne fa proclami. E la rotatoria in viale Polvani? Ne abbiamo chiara l’assoluta necessità e importanza per la viabilità. Basta vedere la domenica cosa succede. Ma dico anche che, il senso unico ha ragione di essere con la rotonda altrimenti resta, come si ben vede alla domenica, un lavoro a metà. Chi, giungendo da Colico ed uscendo dal parcheggio va fino a Olcio per girare la macchina? O si ferma a manovrare nella già congestionata piazzetta di Fiumelatte?”
Carlo Molteni punta il dito sull’attuale amministrazione: “Questa uscente è l’amministrazione dei lavori iniziati e mai finiti, lasciati così come un ponte sospeso nel vuoto. Parlo ad esempio del marciapiedi in viale Polvani allargato per poche decine di metri senza un criterio logico e piantato lì, così creando una pericolosa strozzatura. Oppure dell’allargamento del marciapiedi in Porta Varenna? Si pensava di metterci delle panchine panoramiche ma solo dopo ci si è resi conto che il panorama erano le griglie in ferro della recinzione di una villa. Tutte queste cose messe assieme ad altre che mi riprometto di evidenziare in campagna elettorale, denotano uno sbandamento nell’amministrare, nel non saper da che parte cominciare e come finire ciò che si è iniziato Sin da subito si è capito che lo spirito che animava questa amministrazione era quello di demolire ciò che quelli prima di loro avevano fatto. Si ha l’impressione, avvalorata anche da alcuni fatti (vedi asportazione della statua in Piazza S. Giorgio) che questa amministrazione era ed è animata da rancori mai sopiti”.
“Varenna si pubblicizza da sé. Questo era il ritornello dei nostri amministratori. Ma bisogna tenere presente che, un bel giardino se non viene curato per bello che possa essere, in breve tempo viene inghiottito dai rovi. Ma, alla fine, non è possibile vivere solo di rendita, sul lavoro fatto da altri. Bisogna essere in grado di investire sul territorio ma per questo serve una visione, una programmazione che a tutt’oggi risulta assolutamente mancante. Ecco quello che sta diventando Varenna. Un giardino appassito – conclude Molteni -. Con me ci saranno uomini e donne che oltre ad aver cura del loro paese, hanno insieme a me, una visione di un futuro per Varenna, nel turismo, nella sicurezza, nella manutenzione delle contrade. Tornare a far risplendere Varenna il diamante del Lario, ora un po’ appannato”.