13 lezioni racchiuse in un libro e offerte al pubblico per accrescere le proprie abilità mentali
Appena 18enne Polidoro diventa apprendista dell’illusionista James Randi su volere di Piero Angela, e scopre che la genialità è una questione di perseveranza
MANDELLO – Penultimo appuntamento della collaborazione tra Festival della Letteratura di Mandello e Leggermente. A essere ospite del Teatro S.Lorenzo, dopo l’onorevole Pietro Grasso, il divulgatore scientifico Massimo Polidoro, che ha portato la sua esperienza “geniale” al pubblico presente in sala dalle 18 di ieri, mercoledì 25 maggio, raccontando l’anno di vita trascorso accanto a James Randi, illusionista e campione della razionalità e del pensiero scientifico di fama mondiale.
Un periodo che si è dimostrato una vera e propria palestra di vita per Polidoro, tanto da spingerlo a scriverci un libro intitolato “Geniale. 13 lezioni che ho ricevuto da un mago leggendario sull’arte di vivere e di pensare”. E proprio in questo volume Massimo ha voluto racchiudere gli insegnamenti tratti, alla stregua di una “cassetta degli attrezzi” da mettere a disposizione di chiunque voglia migliorare le proprie abilità mentali e vivere con pienezza.
A rivelare uno a uno i “trucchi” di Polidoro nel corso dell’incontro, Elena Lo Muzio volto noto nel panorama culturale lecchese, smascherando quanto si cela dietro alla genialità, vista quasi come un potere magico destinato a pochi eletti, ma in realtà fatta di atteggiamenti e abitudini assimilabili da parte di tutti.
Basta conoscere i meccanismi della mente per capire quanto questa possibilità sia concreta: “Tendiamo a credere che la memoria sia un archivio in cui ogni contenuto si conserva così come lo abbiamo vissuto, ma in realtà è un’entità plastica capace di modificarsi nel tempo: quando raccontiamo un avvenimento più volte per esempio, l’inclinazione è quella di sottrarre dettagli alla storia o di condirla con particolari mai accaduti”, spiega Polidoro.
Aprirsi al cambiamento
La caratteristica della mente di essere in continuo mutamento la rende un organismo bisognoso di mantenersi in costante allenamento: seguire sempre percorsi prestabiliti e abitudinari la porterebbe infatti all’alienazione: “Per mantenere il cervello attivo e dare una svolta alla propria vita le persone devono essere disposte a cambiare le proprie abitudini e aprirsi a nuove opportunità, lasciando che le cose accadano. Stesso discorso vale per le credenze radicate: con la loro perdita si raggiunge una consapevolezza più ampia“, prosegue Polidoro. L’attitudine a soffermarsi su determinante convinzioni rappresenta proprio il seme del complottismo, la cui massima espressione è visibile sui social network dove gli utenti, a causa delle impostazioni algoritmiche, ricercano continua conferma delle loro opinioni interagendo con altri fruitori che la pensano allo stesso modo, trovandosi così rinchiusi in una “bolla” senza mia mettersi alla prova e affrontare un’idea distante dalla loro.
“Spesso i complottisti sono soggetti divenuti tali a seguito di sfiducia nei confronti delle istituzioni, di insoddisfazioni o esperienze vissute. Se questi sentimenti sfociano in diffidenza e disappunto verso qualunque idea che si discosti dalla loro, nessun dato e nessuna ricerca potrà modificarne il giudizio – aggiunge Polidoro, che accanto a Randi ha acquisto un modo di pensare lucido e critico, oltre imparare a cacciare le pseudo-verità -. L’unico modo per affrontare un complottista è scavare nel suo vissuto e capire le ragioni che hanno portato allo sviluppo di questa tendenza“.
Dare invece che ricevere
Polidoro si riallaccia poi al discorso sull’uscita dalla “comfort zone” raccontando l’episodio che ha dato una svolta alla sua vita: la spedizione di due lettere indirizzate rispettivamente a Piero Angela e James Randi.
Senza quest’azione, Massimo non avrebbe mai iniziato il percorso che lo ha portato a diventare segretario nazionale del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), voluto da Piero Angela e da altri personaggi italiani di spicco.
“Il mio viaggio è partito grazie a un gesto di generosità: da giovane mi ero appassionato ai misteri e divoravo libri su libri riguardanti l’argomento – racconta Polidoro -. Una volta mi sono imbattuto nel libro di Piero Angela “Viaggio nel mondo del paranormale” che mi ha aperto gli occhi, tanto da spingermi a scrivergli per ringraziarlo e per mettermi a sua disposizione per collaborare nel comitato, ancora in fase di creazione all’epoca, pensato per sbugiardare i ciarlatani”.
Massimo invia una lettera anche a Randi, stretto collaboratore di Angela, e con sorpresa riceve risposta da entrambi oltre che un invito a incontrarsi, a seguito del quale Polidoro verrà inviato negli Stati Uniti come apprendista dell’illusionista: “Piero Angela ha investito su di me, ragazzino appena 18enne, offrendomi una borsa di studio con l’obiettivo di assimilare da Randi come indagare i misteri e portare poi l’esperienza acquisita in Italia – dichiara Polidoro -. Quanto successo in questa fase della mia vita è la dimostrazione di come sia importante prendere l’iniziativa, senza aspettarsi niente e farsi bloccare dalla paura che le cose non vadano come previsto“.
Imparare attraverso la perseveranza
Se tanti vedono la genialità come un talento innato, Polidoro è pronto a smentire subito questo assunto: “La perseveranza è un ingrediente fondamentale per raggiungere dei risultati. Spesso un talento non si manifesta perché non gli si dà la possibilità di farlo, e per riuscirci bisogna inseguire con tenacia il proprio obiettivo, senza lasciarsi frenare dalla paura di fallire: nella scienza l’errore è l’unico modo per imparare, in grado di aiutarci a capire che esiste un metodo migliore per arrivare a un esito. Iniziare qualcosa e abbandonarla significherebbe automaticamente non farcela”, conclude Polidoro.