Documentazione inadeguata: la Regione non accoglie la richiesta
Riva (Confcommercio): “Amareggiati. Per colpa di un errore formale le aziende di Lecco non potranno beneficiare delle risorse”
LECCO – 675mila euro persi, di cui 200 destinati ai commercianti lecchesi, e invece Lecco non riceverà nemmeno un centesimo.
La notizia è giunta in serata con Regione Lombardia che non ha accolto la documentazione presentata dal Comune di Lecco necessaria per aderire al bando DUC “Distretti del Commercio”, ritenuta inadeduata.
Il Bando col quale sarebbero statri erogati circa 660mila euro ha come scopo quello di sostenere i Distretti del Commercio, ritenuti un volano per la ricostruzione economica territoriale urbana nei settori del commercio e artigianato.
La notizia non è stata accolta bene da Confcommercio Lecco che, attraverso una nota stampa fa sapere: “A causa di un errore compiuto dagli uffici comunali nella presentazione della domanda di partecipazione al Bando DUC di Regione Lombardia, il Comune di Lecco non potrà beneficiare delle risorse economiche previste dal bando stesso, con cui si ipotizzava di realizzare progetti importanti per la città e per le imprese del commercio e dei servizi – spiegano da Confcommercio Lecco – A causa di una documentazione incompleta, infatti, la domanda è stata rigettata, senza che la Regione nemmeno entrasse nel merito del progetto, mandando così ‘in fumo’ un potenziale contributo di oltre 600mila euro in favore di iniziative da attuare nel territorio comunale”.
Il Direttore Alberto Riva si dice “amareggiato” e aggiunge “In Lombardia rischiamo di essere l’unica realtà di questa dimensione a rimanere fuori dall’intervento di sostegno economico messo in campo dalla Regione. Dopo avere collaborato per mesi al progetto insieme ad altre associazioni, ora scopriamo che per colpa di un errore formale nella presentazione della domanda le aziende di Lecco non potranno beneficiare delle risorse che il Bando Duc avrebbe messo loro a disposizione”.
Quindi Riva prosegue: “Al di là delle responsabilità di chi ha effettivamente presentato la domanda, non possiamo non chiedere conto di questo gravissimo errore all’assessore (Giovanni Cattaneo, ndr) e al dirigente. Così come è inevitabile domandarsi quale sia il livello di efficienza e funzionamento della macchina comunale a Lecco…”.
Poi conclude: “Perdere contributi economici senza che nemmeno venga valutata la bontà del progetto è una beffa incalcolabile, a maggior ragione in questo momento storico: dopo due anni di pandemia, con gli effetti della guerra e i costi in crescita dell’energia, le nostre imprese hanno fame di risorse e di investimenti. Avere ‘fallito’ l’ammissione al bando vuol dire per i commercianti di Lecco perdere 200mila euro! Per questo chiediamo fin da ora al Comune di Lecco di prevedere nel prossimo bilancio una cifra di pari entità da destinare alle imprese del terziario, per cercare così di recuperare un errore che comunque resta grave e inaccettabile per una realtà come quella del Comune capoluogo”.
Sulla questione interviene anche Corrado Valsecchi capogruppo, in Consiglio Comunale a Lecco, della civica di minoranza Appello per Lecco: “Comprendiamo il rammarico dell’assessore Cattaneo, ma ci permettiamo di far presente che l’errore prodotto è stato di una gravità inaudita, che forse senza precedenti. Sembra che la volontà di questa Amministrazione sia quasi quella di infierire sugli operatori del commercio. Prima il taglio dei tavolini, le polemiche che ne sono seguite e adesso questa inadempienza che ben evidenzia lo stato operativo del Comune di Lecco dove da tempo c’è un fuggi fuggi di segretari, dirigenti, funzionari e impiegati e non si riescono ad assolvere nemmeno le minime incombenze come questa. Era solo una questione di tempo ma prima o poi una cosa del genere sarebbe accaduta inevitabilmente”.
Valsecchi chiosa con una domanda all’assessore Cattaneo: “Non voglio fare il processo all’assessore, voglio solo che sappia che questa non è una questione che si può risolvere con una comunicazione alle associazioni datoriali, ma bisogna lavorare affinché non succeda mai più. Sarebbe opportuno anche capire dove intende prendere adesso questi 675.000€ di cui 200.000 erano destinate alle attività commerciali?”