LECCO -Riceviamo e pubblichiamo
“Nella serata di ieri, unitamente alla mia ragazza, ho raggiunto Lecco per partecipare ad una delle “Sere d’estate” dello splendido capoluogo lecchese.
Dopo quasi un’ora e un quarto di auto raggiungo la destinazione. Come prevedibile, sono in molti ad aver avuto la mia stessa idea e trovare parcheggio diventa un’impresa. Dopo diversi minuti alla ricerca dello stesso, un’auto esce dal suo posteggio, situato esattamente di fronte all’ingresso del locale sul lungolago Battisti, indicato nell’immagine allegata, e decido di parcheggiarvi la mia Fiat Panda, radente il marciapiede.
Scendo e mi reco in centro, facciamo qualche acquisto sfruttando le occasioni dei saldi, mangiamo un gelato lungo lago e rientriamo all’auto notando una contravvenzione posizionata sotto il tergicristallo. Tutte le auto in fila ne hanno una. Salgo in auto, cerco i Vigili urbani e al contempo noto che tutte le auto parcheggiata lungo il viale, dalla parte opposta i parcheggi blu, ha il temuto bigliettino sul parabrezza.
200 mt più avanti incontro i Vigili e provo a chiedere spiegazioni: la mia auto non dava assolutamente alcun fastidio, la carreggiata e la mia stessa corsia sono così larghe da consentire il passaggio di ben più di un’auto. Spiego al solerte agente che la città è congestionata ed è impossibile trovare dei parcheggi “regolari”, avrei dovuto tornarmene a Sondrio?
Mentre cerco di rapportarmi col primo agente, il suo collega lo invita a “farne un’altra”, giudicando evidentemente più importante elevare velocemente altre contravvenzioni piuttosto che sentire le mie motivazioni.
39 euro, questo l’importo richiesto per il divieto di sosta, non sono la fine del mondo, ma come ho fatto presente agli agenti, questo non è il modo di promuovere la cittadina, aiutare il commercio e rendere meno pesante la crisi che ha colpito e colpisce praticamente tutta Italia.
Ho 29 anni ed ho appena acceso un mutuo impegnativo per raggiungere il sogno dell’avere una casa di proprietà, sono un impiegato e la mia retribuzione non è certamente da “Casta”. Percorrere 160 km, è di per se un costo che avevo però ritenuto di sopportare piacevolmente per vedere Lecco accendersi di vita notturna. E’ altrettanto evidente, come ho di nuovo fatto presente agli inflessibili agenti, che considerando che il turista non è ben accetto, sono sicuro che nè io nè quelle decine e decine di automobilisti che hanno lasciato l’auto si in divieto, ma in un luogo che non dava assolutamente nessun fastidio a nessuno, faranno ritorno a Lecco nel breve periodo.
Come già detto abito a Sondrio, città che ha lo stesso tipo di problema nell’ospitare le auto dei fiumi di persone che si riversano in centro le sere de “Sondrio accesa”, ma mai mi è capitato di trovare una contravvenzione su auto parcheggiate in divieto di sosta, senza che queste arrechino disturbo a chicchessia.
A volte basterebbe un po’ di buon senso, buon senso non hanno avuto gli Urbani che avranno si aiutato il Bilancio comunale, ma a discapito del turismo e di conseguenza del commercio”.
Luca Trapani