I dati dei flussi turistici 2022 raccontano il bisogno di ripensare narrazioni e offerte ai Piani Resinelli
A frequentare la località soprattutto giovani in coppia. Punti critici destagionalizzazione e scarsità di stranieri, affrontabili lavorando ‘in rete’
PIANI RESINELLI – Dati e narrazioni di un territorio: due aspetti che non sempre si specchiano gli uni nelle altre, ma entrambi indispensabili per raccontare una località in chiave turistica e avviare importanti riflessioni per portare ai visitatori un’offerta adeguata. E i Piani Resinelli, osservando i dati raccolti da aprile a ottobre 2022 in ufficio turistico, si sono rivelati l’emblema di questo dualismo, contribuendo a scardinare alcune convinzioni sul target che abitualmente frequenterebbe la zona, oltre che a individuare possibili spazi d’azione per implementare i servizi anche nei periodi di bassa stagione e attirare più turisti stranieri.
Insieme a Sofia Bolognini, fondatrice con il compagno Simone Masdea di Resinelli Tourism Lab, nonché gestori dell’infopoint la passata stagione e redattori di un articolo in cui illustrano in maniera esaustiva i dati raccolti, abbiamo cercato di andare oltre i numeri e analizzare nel profondo su cosa potrebbero puntare i Resinelli per continuare a rilanciarsi e risultare appetibili, lavorando in ‘rete’ con altre realtà locali.
“Premessa importante da fare – precisa Sofia – è che i dati raccolti sono parziali e riferiti al periodo d’apertura dell’infopoint, resa possibile grazie al bando della Camera di Commercio e rientrante nel progetto Resinelli Outdoor Experience, sostenuto dalla Convenzione tra i Comuni di Lecco, Abbadia, Mandello e Ballabio, oltre che Comunità Montana. Prima la struttura restava aperta circa trenta giorni l’anno, qualche numero sui turisti veniva appuntato, senza però una precisa guida come accade oggi nei centri d’informazione”.
Resinelli, una località per coppie
A spiccare subito la forte presenza di giovani coppie (49,5%), contro le famiglie (21,79%), quest’ultime considerate da sempre il target principale dei Piani Resinelli. “La località si è sempre auto-raccontata come una meta per famiglie, almeno negli ultimi decenni, e questo si percepisce anche parlando con chi ci vive e lavora, ed è normale che si instaurino simili meccanismi – spiega Sofia -. I numeri tuttavia ci parlano di un significativo flusso di giovani ai Resinelli, in particolare coppie, non per forza composte da persone che hanno una relazione sentimentale in senso romantico, ma più in generale che girano in due. Sicuramente è un tema da tenere presente, che invalida alcune convinzioni radicate“.
Il problema è che al momento i Resinelli non dispongono di un’offerta in grado di rispondere a questo tipo di target: a mancare soprattutto i posti letto per due, che rendono difficoltoso, nel caso in cui la coppia in questione volesse invece trascorrervi un week-end romantico, sceglierla come destinazione.
“Ci sono giunte, anche solo via Instagram, richieste di coppie che avrebbero voluto fare una vacanza ai Resinelli e richiedevano camere per due. Già le stanze sono difficili da trovare in generale perché ce ne sono poche, figuriamoci per questo tipo di target. Attività da svolgere sul territorio come le escursioni vanno bene a tutti, ma quando si parla di posti letto è difficile accontentare le esigenze. Ora, consapevoli che esistono, ci si potrebbe organizzare meglio in futuro per accontentarle. Vero che i numeri, come detto in precedenza, sono parziali, ma il fatto che i Resinelli siano frequentati da giovani coppie è un dato oggettivo”, sottolinea Sofia.
Destagionalizzazione e turismo straniero, due criticità da affrontare
Uno spazio nell’analisi di Sofia e Simone viene dato anche alla destagionalizzazione, mito che i due speravano di sfatare, dimostrando come i Resinelli potessero risultare appetibili anche in periodi a basso flusso turistico, al momento però senza riuscirci.
Non sono bastati gli incoraggianti numeri segnati a maggio e ottobre, come racconta Sofia: “Credevamo che anche la destagionalizzazione, così come il target famiglie, fosse una convinzione e intendevamo smascherarla. Tuttavia ci siamo resi conto che è una realtà: da settembre inizia a esserci un innegabile crollo di flussi in entrata, a parte nei week-end. Anche su questo bisognerà lavorare, strutturando proposte articolate e differenziate in base alla stagionalità e attraverso adeguamenti degli operatori per essere di richiamo anche nel periodo invernale”.
Una mancanza assordante è quella degli stranieri, appena il 5,14% e per la maggior parte europei, presenti in particolare nelle stagioni cosiddette ‘intermedie’, piuttosto che nei mesi estivi di punta. Praticamente assenti invece i turisti extra Europa. Sofia ha una precisa idea su come la loro presenza possa essere incrementata: “Bisogna uscire da una visione autoreferenziale del territorio e pensare a una strategia a più ampio respiro, che comprenda il Lago di Como e Milano, così da rendere i Resinelli una località d’interesse per un pubblico più vasto, collaborando con i tour operator per inserirli in pacchetti estesi che comprendano non solo Lecco, ma l’intera Lombardia”.
Non è sufficiente però, secondo Sofia, per raggiungere visitatori fuori dai confini nazionali: “Ci vogliono materiali, sia offline che online, scritti in inglese, esperienze in lingua, nonché operatori in grado di parlarla. Sponsorizzare il territorio è importante e va fatto, ma di pari passo con un’offerta adeguata che gli permetta di crescere”.
Passi avanti e progetti futuri
Dei dati raccolti nel corso dell’esperienza in ufficio turistico, i due fondatori di Resinelli Tourism Lab faranno tesoro, anche in ottica di future attività da proporre: “Vogliamo che i Resinelli, luogo che abbiamo scelto come nostra casa, sia un posto bello in cui vivere e portatore di un turismo lento, non un contesto ‘mordi e fuggi’ preso d’assalto dai visitatori. Che possono essere portatori di ricchezza, certo, con il rischio però di creare una dicotomia tra residenti e turisti, destinata a sviluppare conflitti. Siccome non vogliamo un flusso in entrata gestito in maniera caotica e imprevedibile, cercheremo di collaborare con tutte le parti coinvolte, istituzioni, università, centri di ricerca, affinché i Resinelli riescano ad avere un ritorno economico senza rischiare il collasso. Ci piacciono soprattutto i turisti che rimangono da noi per un po’ e, perché no, che si fermano a fare impresa: tanti giovani hanno aperto, di recente, le proprie attività qui”.
La collaborazione in ‘rete’, di fronte a quest’analisi, risulta più che mai essenziale per diventare “facilitatori di processi lunghi da attuare” e cambiare così il destino turistico dei Resinelli. Tra le convenzioni a essere sfatate durante la stagione 2022, anche quella di un territorio chiuso e poco propenso a lavorare in sinergia: “Lo scorso anno abbiamo fatto rete con tante giovani realtà nate sul territorio, e già questo per noi è un grande traguardo che non era scontato raggiungere, viste le premesse. Naturalmente è servito tanto lavoro, ma i risultati si sono visti: tanto per citare un esempio, la giornata dedicata ai tour operator organizzata ai Resinelli, resa possibile proprio da questa intensa collaborazione di cui fanno parte scuole, cooperative, gruppi. Nei prossimi anni auspichiamo di lavorare anche con i singoli viaggiatori, mettendo a loro disposizione operatori ed esperienze”, conclude Sofia.