Tecnologia, comunicazione e formazione: tre strade da percorrere

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LECCO – “Speranza e futuro fanno parte del patrimonio di cui sono portatori i giovani. In questa epoca fatta di parole come crisi, recessione, calo dei consumi, i giovani imprenditori sono chiamati a non far mancare le proprie idee e il proprio entusiasmo. Ma essere giovani non vuol dire parlare solo di passaggio generazionale né limitarsi a chiedere fiducia ai senior. Vuol dire farsi sentire e affrontare le questioni a 360°. Ecco allora che oggi una lacuna di cui certo si parla ma forse con troppa rassegnazione (e con poca convinzione di riuscire a superarla) è quella legata al problema infrastrutturale. I trasporti sono problematici, troppi veicoli, troppi incidenti. Qualcosa va fatto e non si può più attendere. Ma intanto che si risolvono i problemi della mobilità e delle strade bisogna pensare e intervenire con maggiore rapidità sul fronte delle infostrutture. Su internet e banda larga siamo troppo indietro. Nell’Ict questo territorio presenta ancora troppe zone d’ombra. Il wi-fi gratis è presente poco e male, i collegamenti in grado di supportare un certo tipo di traffico (necessario ad esempio per chi fa impresa) sono scarsi. Eppure da qui passano il presente e il futuro delle nostre attività. Pensiamo ai negozi virtuali, all’e-commerce. Non è questione di seguire le mode ma di essere al passo con i tempi per sviluppare o potenziare un canale che merita sempre più attenzione. Una vetrina importante, un modo per essere competitivi senza puntare solo sui prezzi per evitare di fare una guerra tra poveri. Perché l’ottica, ripensata e riportata nel 2012 è quella che ci hanno insegnato commercianti e imprenditori fino ad oggi: se serviti bene e “coccolati” i clienti sono disposti anche ad accettare un prezzo maggiore. Vogliono pagare il prodotto con cui escono dal negozio ma anche avere qualcosa in più in termini di servizio e personalizzazione del rapporto.
Oggi poi la competizione non si vince facendo ricorso a qualche “trucchetto”: il campo di gara è talmente ampio che i sotterfugi non pagano più. Meglio affrontarsi a viso aperto mostrando i propri punti di forza e puntando su una comunicazione efficace. Proprio in quest’ottica si inserisce il progetto DigitaLecco che mette a disposizione monitor posizionati in punti strategici del territorio.
Un altro fattore strategico inoltre è quello della formazione: oltre a quella obbligatoria che permette di avere le basi per fare impresa e per lavorare, oggi sempre più occorre imparare a relazionarsi in modo più efficace con clienti esigenti e preparati, occorre essere capaci di interagire andando incontro alle richieste e alle sollecitazioni del mercato, occorre migliorare nella gestione dei rapporti. Per molti sono “aspetti” innati ma anche chi non ha nel sangue questi tratti li può apprendere con corsi mirati.
Tecnologia, comunicazione, formazione. Puntando su questi fronti si può vincere anche il clima di sfiducia generale che attanaglia anche il nostro territorio. Un territorio che comunque, nonostante le difficoltà anche occupazionali, dimostra come non sia venuta meno la voglia di fare impresa: i numeri delle aperture lo confermano. E la maggior parte di queste nuove attività appartengono ai servizi e al terziario. A dimostrazione che il nostro mondo attrae ancora forze nuove ma anche chi vuole rimettersi in gioco. Perché nonostante le complessità e le comprensibili lamentele o richieste avanzate, il mondo del commercio continua a essere affascinante”.

Claudio Somaruga
Presidente Gruppo Giovani Imprenditori
Confcommercio Lecco