Tavolini in piazza, il Consiglio di Stato dà torto al Comune

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Il titolare del Mamaioa vince la contesa con il municipio sugli spazi per i tavolini in piazza

Caterisano (Confcommercio): “La proroga c’era e andava messa in atto”. Valsecchi (Appello): “Ricorso evitabile, il Tar era stato chiaro”

 

LECCO – La sentenza è arrivata venerdì in mattinata: il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune di Lecco, dando ragione di fatto all’esercente, il titolare del locale Mamaioa di Lecco sul caso del nuovo regolamento comunale per gli spazi destinati ai tavolini di bar e ristoranti nel centro storico.

Il ristoratore aveva contestato al municipio la mancata assegnazione della porzione di piazza Cermenati  occupata durante l’emergenza Covid, quando anche il Comune di Lecco aveva concesso spazi “extra” agli esercizi pubblici, per allestire ulteriori tavoli all’esterno dei locali.

Spazi che, con il nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico varato dal municipio, erano stati ridotti per tutte le attività delle piazze del centro e ridefiniti, nonostante il Governo avesse deciso la proroga alle concessioni fino alla fine dell’anno.

Al Mamaioa, alla luce del nuovo regolamento, sarebbe spettata un’area della piazza diversa da quella occupata fino alle scorse settimane, ritenuta lontana e inadatta alle esigenze del locale, da qui il ricorso al TAR che a marzo si era espresso contro l’amministrazione comunale di Lecco, riconoscendo di fatto l’effetto della proroga decisa dal Governo ignorata dal capoluogo manzoniano, decretando la sospensione del regolamento municipale.

Il Comune di Lecco aveva quindi deciso di ricorre a sua volta al Consiglio di Stato che, però, ha respinto l’appello del Comune, confermando la bontà del verdetto espresso dal TAR.

“La sentenza conferma quello che abbiamo sempre sostenuto, che la proroga c’era e andava messa in atto – commenta a caldo Marco Caterisano, presidente della Fipe Confcommercio e consigliere comunale di Fratelli d’Italia – questo ritardo nell’applicazione della proroga agli spazi esterni ha portato ad una perdita di incassi per molte attività, era meglio attuarla subito come suggerito dall’associazione di categoria”.

“Come volevasi dimostrare – dice Corrado Valsecchi, consigliere comunale di Appello per Lecco – Avevo consigliato all’assessore di lasciare perdere. La sentenza del Tar era inequivocabile. Ora bisognerà fare marcia indietro e la questione non riguarda solo il locale che ha fatto ricorso ma anche gli altri esercizi pubblici che solo ora si stanno riprendendo dai danni subiti durante la pandemia e che avrebbero avuto beneficio dall’applicazione immediata della proroga”.

L’assessore: “Ora situazione certa, i locali potranno chiedere spazi extra”

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L’assessore Giovanni Cattaneo

“Ora abbiamo una situazione certa, definita dal giudice di appello. Questo significa che i pubblici esercizi potranno chiedere al Comune, fino alla fine del 2023, più spazio all’esterno della loro attività, prorogando gli aiuti dovuti alla situazione emergenziale del Covid e ai rincari dell’inflazione”. Così l’assessore Giovanni Cattaneo sulla sentenza del Consiglio di Stato.

“Confido che il lavoro avviato negli ultimi mesi con le associazioni di categoria – conclude Cattaneo – possa proseguire ora più rapidamente, senza più la spada di Damocle dei pronunciamenti legali e la certezza di quali spazi ciascuno possa occupare, per rendere concreti alcuni interventi a sostegno dei pubblici esercizi perché siano sempre più protagonisti dell’accoglienza turistica e di un’animazione sana e di qualità di tutta quanta la città”.