La beneficenza ha una storia molto lunga e nasce già nei primi anni dell’era cristiana dove i ricchi erano sollecitati ad aiutare i bisognosi, nel rispetto dei precetti evangelici. Di conseguenza, il primo ente di raccolta dei fondi da distribuire tramite istituzioni di carità fu la Chiesa. Oggi, in Italia, le associazioni di beneficenza e di volontariato sono migliaia e svolgono un importante ruolo nella società di aiuto verso il prossimo. Il popolo italiano si è dimostrato storicamente molto sensibile a questo tema erogando ogni anno svariati miliardi di euro in beneficenza per i motivi più disparati: dalla ricerca scientifica alle associazioni no profit, dalle associazioni per l’inclusività sociale alle Organizzazioni Non Governative.
I dati della beneficenza in Italia
Le ricerche svolte nel corso di questi anni dimostrano che gli italiani hanno una grande propensione alla spesa in beneficenza, infatti oltre il 50% di essi ha dichiarato di aver fatto almeno una donazione nel corso del 2022 per un importo totale di donazioni pari a 6,78 miliardi di euro. Una cifra davvero molto alta considerando le sfide economiche che il Paese e i cittadini stanno attraversando proprio in questi anni, tra cui l’emergenza climatica e l’aumento dei prezzi dei beni di consumo. Il 20% degli italiani ha fatto una donazione per l’Ucraina e questo ha contribuito al balzo del fundraising. Ma solo in parte: solo un terzo ha scelto un’organizzazione non profit mentre due terzi hanno donato tramite collette e raccolte informali. In generale le donazioni informali (collette, offerte alla messa, elemosina, donazioni per le scuole, raccolte per canili e gattili ecc.) hanno avuto un balzo dal 33% del 2020 al 36% del 2021 fino al 50% del 2022. Inoltre, i canali online hanno rappresentato un importante pull factor per donare denaro in modo più semplice e in pochi clic. Ciò sembra aver aiutato ad aumentare le percentuali di donatori annui.
I risultati del sondaggio di Pollfish
La beneficenza è spesso collegata anche alle grandi vincite al gioco. Infatti, quasi sempre chi ha la fortuna di vincere grandi somme grazie a lotterie, Gratta e Vinci o gioco online dona una piccola parte in beneficenza, ovviamente dopo aver sistemato sé stesso e la propria famiglia. Il sondaggio di Pollfish nasce proprio dalla domanda “Cosa faresti se vincessi 5 milioni di euro alla lotteria?” per scoprire il comportamento degli italiani a seguito di una vincita del genere. I risultati del sondaggio evidenziano come i giovani tendano a donare in beneficenza più delle generazioni economicamente attive. Stimolante anche che i giovani pensino, molto più delle persone adulte, alla propria istruzione e a quella dei loro figli. Sono tanti, infatti, coloro che investirebbero parte della vincita in borse di studio universitarie. In questo senso, un dato interessante è che più di una persona su 5, nel gruppo di età che va dai 18 ai 54, non donerebbe nulla ma, tra quelli più giovani (18-24) solo una persona su 10 ha dato questa risposta. L’indagine di Global Trend in Giving ha confermato questo dato: sono le donne quelle più propense a donare ma se analizziamo le fasce d’età la generazione X e i millennials sono più propensi a donare rispetto ai baby boomers, cioè coloro che hanno superato i 54 anni d’età. Il 35% delle persone che vogliono donare donerebbe a enti di beneficenza locali, il 29% ad associazioni come Medici senza Frontiere, Emergency, Greenpeace, ecc. Solo il 3,2% donerebbe, invece, alla Chiesa Cattolica. Quasi nessuno, l’0,8%, donerebbe soldi allo Stato, ancora meno quelli che darebbero soldi a un partito politico (0,3%). Alla domanda su quanti soldi i vincitori darebbero in beneficenza l’1% ha risposto che non donerebbe nulla e solo lo 0,2% sarebbe disposto a cedere tutta la cifra vinta. L’80% degli intervistati donerebbe una quota piccola o moderata della somma totale. Infine, in questa ricerca pubblicata da Federico Cremonesi è possibile conoscere quali Regioni sono le più generose in termini di beneficenza e quali invece conquistano la maglia nera.