Senza tetto,Valsecchi: “distinguere vittime da criminali”

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    LECCO – Continua ad alimentare il dibattito la questione dei senza tetto e dei venditori abusivi in città, dopo la conferenza stampa congiunta tra Questura e Comune di Lecco sui risultati dell’operazione di lotta al degrado nel centro storico della città (vedi articolo) e la critica mossa dall’associazione Qui Lecco Libera alle dichiarazioni del questore Fabrizio Bocci e dell’assessore Armando Volonté, in una lettera che si è conclusa con la richiesta di dimissioni di entrambi gli esponenti delle istituzioni (vedi articolo).

    Ora è il coordinatore di Appello per Lecco, Corrado Valsecchi, ad esprimere il proprio giudizio sulla vicenda, sottolineando la necessità di una maggiore consapevolezza del disagio sociale sofferto da queste persone; una consapevolezza che deve coinvolgere in primis gli uomini dello Stato, per essere compresa dall’opinione pubblica:

    Le parole possono essere pesanti come pietre.

    Non condivido la posizione di chi sostiene che il Questore Dott. Bocci e l’Assessore Volontè si debbano dimettere in seguito alle dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa sulle operazioni di polizia, tuttavia, condivido che sugli argomenti che riguardano immigrati, senza tetto, persone con disagio il linguaggio deve cambiare : occorre maggiore rispetto per chi non ha più niente o per coloro che vivono un momento di grande sofferenza e sono sfruttati da veri e propri criminali.

    Generalizzare utilizzando un linguaggio superficiale è sbagliato, si lanciano messaggi che l’opinione pubblica potrebbe non comprendere e qualche esagitato potrebbe sentirsi autorizzato, in presenza di dichiarazioni delle autorità, a farsi giustizia da solo, sbagliando il bersaglio. Ci sono criminali e ci sono vittime, ma il confine, se non chiarito con rigore, rischia di essere indefinito e mettere involontariamente vittime e criminali sulla stessa linea.

    Il venditore di rose picchiato anche se fosse un irregolare è una vittima della “ mafia” imperante nel sistema dello sfruttamento dei clandestini, i ragazzi che presidiano i parcheggi, in maggioranza, sono vittime della criminalità organizzata che promuove con una centrale operativa quel commercio, per non parlare dei “ senza tetto “ che sono in aumento e coinvolgono sempre di più anche cittadini italiani che con il lavoro hanno perso anche la famiglia e la dignità, magari facendo cose che non avrebbero mai immaginato di fare quando la vita gli sorrideva.

    Il mio è solo un richiamo alla consapevolezza che quando parliamo di persone, non stiamo parlando di asfaltare una strada o redigere il PGT, stiamo parlando di soggetti in carne ed ossa e le parole sono importanti, potrebbero essere ingenerose e sbagliate perché si conosce solo il singolo episodio, ma non le traversie che stanno dietro le spalle di queste persone.

    Andiamo a smantellare le centrali criminali, le organizzazioni finalizzate allo sfruttamento del disagio sociale, la “ mafia” che ormai impera nel commercio abusivo ed illegale e cerchiamo di aver un po’ di comprensione in più per la sofferenza di chi, suo malgrado, è costretto nel ruolo di vittima.

    Ho conosciuto persone per bene che oggi sono purtroppo nella condizione di essere definiti “ senza tetto “ e che tirano a campare con espedienti quotidiani, evidentemente non erano immuni loro da questa sorte e credo che nessuno di noi si possa chiamare fuori da una prospettiva che potrebbe, purtroppo, accadere a chiunque”.

    Corrado Valsecchi