LECCO – Riceviamo e pubblichiamo
“Ho letto con attenzione l’accorata lettera del portavoce della lista civica di governo Appello per Lecco (Corrado Valsecchi, ndr – vedi articolo). Con qualche anno di ritardo anche chi guida la macchina comunale ha scoperto la piaga dell’azzardo ed il ruolo dello Stato biscazziere (Qui Lecco Libera organizzò in tempi non sospetti un evento ad hoc invitando i consiglieri comunali…). I riflessi rallentati di Appello rappresentano un fatto, seppur ritardatario e preoccupante, in parte positivo. Quel che è negativo è far finta che i punti di gioco aperti in città siano comparsi all’improvviso. Non è così. Tanto che il Comune di Lecco ha adottato lo scorso anno un apposito regolamento, poi rivelatosi inutile e poco ambizioso, che Qui Lecco Libera aveva per tempo confutato, proponendo nelle sedi appropriate -consegnandole a tutti gli eletti- integrazioni e modifiche (su distanze da luoghi sensibili e/o quantità per abitanti – http://www.quileccolibera.net/wp-content/uploads/Proposta-di-Ordine-del-giorno-per-la-disciplina-delle-sale-giochi.pdf).
Allora Appello pensava ad altro. Non è la prima volta che la lista “riscopre” battaglie altrui, da lei stessa ignorate (salvo astenersi in Consiglio al momento della votazione finale sul timidissimo regolamento comunale, il 14 marzo 2011 – Vedi). Un gap di coerenza di cui soffre sovente l’attivissimo portavoce. Una volta innamorato di D’Alema (nel lontano 2011), adesso al vertice del comitato a sostegno di Matteo Renzi. A tal proposito: il nuovo idolo di Valsecchi fa parte del network “Vedrò” (www.vedro.it/chi), che finanzia le proprie iniziative anche grazie a Sisal e Lottomatica. I padroni del gioco. Come la mettiamo?”
Duccio Facchini