Due classi della scuola di Calco, stamattina, hanno incontrato lo scrittore e giornalista Giorgio Spreafico
“Le montagne non sono un ostacolo che divide due valli, ma piuttosto a un ponte che le collega”
LECCO – Anche Leggermente celebra il 50° anniversario della prima salita del Cerro Torre che porta la firma, tutta lecchese, dei Ragni della Grignetta. Era il 1974 quando la spedizione guidata da Casimiro Ferrari fu protagonista di una pagina eccezionale della storia dell’alpinismo mondiale. Una storia dove si intrecciano sacrificio, forza di volontà, difficoltà, amicizie, spirito di squadra… tutti valori attuali che, oggi più che mai, meritano di essere tramandati.
E così, stamattina, due classi di una scuola di Calco hanno potuto sentire quel racconto dalla voce dello scrittore e giornalista Giorgio Spreafico, esperto di montagna e autore di ben tre libri riguardanti il Cerro Torre e l’intreccio con l’alpinismo lecchese, l’ultimo, “Quelli del Cerro Torre” (Teka Edizioni), uscito proprio quest’anno. “Perché un altro libro sul Cerro Torre? Sembra assurdo, ma a distanza di 50 anni tante cose che meritano di essere tramandate non erano ancora state raccontate”.
I giovani studenti hanno potuto ascoltare una vera e propria lezione che è partita dalla nascita delle montagne per arrivare alla nascita dell’alpinismo, un appassionante giro del mondo che è partito da Lecco per arrivare fino in Patagonia. Storie di persone che hanno ancora tanto da dire e da insegnare, anche alle nuove generazioni: “Mi piacerebbe che guardiate alle montagne non a un ostacolo che divide due valli, ma piuttosto a un ponte che le collega. E’ bello salire una montagna perché permette di alzare lo sguardo e vedere cosa c’è al di là”.
Con parole semplici, adatte ai bambini, Giorgio Spreafico è stato capace di dischiudere nuovi orizzonti e prospettive. Attraverso la storia della montagna impossibile, il Cerro Torre, lo scrittore ha provato a far cadere un seme, quello della “passione per l’andare oltre”.