Un istituto, quello colichese, capace di stare al passo con i tempi, con le esigenze del territorio e degli studenti
Avviato un nuovo indirizzo di studio, un altro è in cantiere. Si cercano risorse per un laboratorio NZEB
COLICO – “Ho fortemente voluto qui, al Marco Polo, l’inaugurazione del nuovo anno scolastico perché è un’istituto che si trova in un contesto che potremmo definire un crocevia di valli e laghi, oltre che di pensieri”. Sottolineando il legame con il territorio, un concetto che ritornerà più volte, è cominciato il discorso di Adamo Castelnuovo, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Lecco, in quella che è stata la cerimonia inaugurale dell’anno scolastico 2024/2025 all’IIS Marco Polo di Colico di questa mattina, mercoledì, a cui hanno presenziato studenti, istituzioni e autorità locali.
Soprattutto il focus si è voluto mettere sugli studenti di cui la sala era gremita: fresche leve appartenenti al primo anno, all’inizio di questa nuova avventura; studenti della classe quinta indirizzo turismo e parte della 3°G agraria. Una porzione rappresentativa dell’istituto che, per ovvie ragioni logistiche, non ha potuto essere presente nella sua interezza sebbene tutti, indistintamente, sono messi al centro del percorso formativo che il Marco Polo ha sviluppato, portando qualche novità. Studenti uguale futuro: ed ecco che l’avvio dell’anno scolastico diventa anche un’occasione per riflettere su sfide e opportunità che attenderanno l’istituto e i suoi alunni, ma anche il resto del territorio con cui entreranno sempre più in stretta sinergia, incluse le realtà economiche locali.
Aspetti che sono stati presi in esame dai soggetti intervenuti: in primis la dirigente scolastica Catia Caterina Baroncini, con il già citato Castelnuovo, il sottosegretario Autonomia e Rapporti con il Consiglio Regionale Mauro Piazza, il presidente della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino Riviera Fabio Canepari, la presidente della Provincia Alessandra Hofmann e la sindaca di Colico Monica Gilardi. Un’ampia delegazione che, in diversi modi, intrattiene rapporti con il Marco Polo.
“La scuola è un’unità complessa che si giova dell’impegno di vari soggetti – ha sottolineato a tal proposito Castelnuovo – il cui pensiero è rivolto a voi studenti, a come potremmo contribuire per costruire una società del domani migliore, perché non possiamo farlo da soli senza coinvolgervi, non possiamo insegnare come si fa, ma possiamo crearla insieme unendo la nostra esperienza al vostro spirito di giovinezza e slancio verso il futuro. Non esiste studio che non muova dalla passione e dalla volontà di apprendere, che non muova da voi e da ciò che desiderate fare. Ed è in tal senso che si implementano nuovi percorsi di studio come il percorso sperimentale quadriennale di istruzione tecnica Meccanica Meccatronica ed Energia, di cui ancora non c’è l’approvazione definitiva ma che si vorrebbe proporre dal prossimo anno. Una scelta non maturata dalle delibere e dagli atti, ma dalla scuola, dall’analisi dei fabbisogni occupazionali in provincia di Lecco con l’obiettivo di offrire opportunità educative che permettano ai ragazzi di trovare la propria dimensione in continuum con un’attività professionale. Il nuovo percorso 4+2 va esattamente in questa direzione”.
Tutto questo in un territorio prestante in termini di offerte lavorative nei campi più svariati, come quello agro-alimentare su cui l’IIS Marco Polo ha deciso di puntare pensando a un corso di studi ad hoc, valorizzando uno degli elementi, il cibo, marcatore dell’identità culturale di un luogo. “Spesso si parla di mettere lo studente al centro, ma non può essere solo un discorso retorico. E’ un’azione che si gioca nella quotidianità, durante le ore di lezione. Essere al centro implica anche che vi sappiate mettere al centro, diventando i protagonisti della vostra esistenza“, ha concluso Castelnuovo.
Un’istituto che accoglie studenti provenienti da tre province diverse (Lecco, Sondrio e Como), ciascuna con proprie peculiarità che i ragazzi sono invitati a conoscere. “Sono state fatte uscite sul territorio con gli studenti, per esempio si è seguito il processo di lavorazione del latte nell’ambito di un progetto che ha visto coinvolta anche una delegazione arrivata direttamente dal Vermont. Dimostrazione di come il territorio abbia possibilità di offrire lavoro ai nostri giovani, e che tante realtà economiche sono nate proprio dall’impulso di ragazzi poco più grandi di loro. Importante il ruolo dell’indirizzo turistico, considerato il boom di presenze che si è avuto negli ultimi tempi. Ora servirebbe un turismo più rivolto verso le valli e soprattutto lavorare per svecchiare le vecchie concezioni e rivedere questo ambito in chiave più moderna. Come Comunità Montana sappiamo di poter contare su una nuova generazione pronta a darci una mano”.
Piazza ha voluto invece porre l’accento su due termini: univocità (“intesa come la comunità che sta intorno al Marco Polo nelle figure della Provincia, del Comune e di tutti coloro che contribuiscono con funzioni diverse a rendere questa scuola sempre più bella e ricca dal punto di vista formativo, di cui fanno parte anche le imprese che nell’istituto vedono un’opportunità di investimento, con i ragazzi pronti a farsi protagonisti di future avventure economiche”) e pluralità (“la proposta formativa del Marco Polo è molto varia, dà la possibilità a ciascuno studente di esprimere il proprio talento”).
E’ toccato poi a Hofmann precisare il duplice ruolo che la Provincia ricopre nei confronti dalla scuola: “Da un lato individua i percorsi formativi, nel caso del Marco Polo è stato attivato un nuovo indirizzo di agraria, fortemente voluto dalla dirigente scolastica, che si propone non solo di dare lavoro ai giovani ma dargli la possibilità di vivere e amare il territorio. Alla Provincia spetta poi la manutenzione degli edifici scolastici: in questo istituto, per esempio, ci sono tanti laboratori che consentono di tradurre la teoria in pratica. Ne nascerà uno nuovo dove ora c’è il campo da basket, di cui è arrivata in Provincia la progettazione. Sarà un laboratorio NZEB, costruito in maniera sostenibile e che produrrà energia e calore in autonomia. Per vederlo compiuto non resta che trovare le risorse necessarie (serviranno circa 3 milioni di euro), come Provincia ci stiamo impegnano insieme alle altre istituzioni per riuscirci”.
In chiusura il primo cittadino di Colico, Gilardi: “Per me il Marco Polo è casa, ho avuto la fortuna di poter seguire la crescita di questo istituto che nel tempo è riuscito costruirsi una sua identità e si è allargato in vari indirizzi. Ha saputo diventare sempre più propositivo e attivo, anticipando le richieste del territorio e stando al passo coi tempi”.
A tutti gli studenti del Marco Polo, anche da parte nostra, l’augurio di un buon anno scolastico ricco di crescita e soddisfazioni.