Quarto Ponte a due corsie. 14 mesi per la nuova rampa, ma servono i finanziamenti

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quarto ponte cantiere lecco
Il cantiere per il Quarto Ponte sul lato lecchese

Il sindaco Mauro Gattinoni ha relazionato la commissione I sull’incontro in Regione

“Soddisfazione per la proposta progettuale, ora però bisogna reperire le risorse”

LECCO – Un progetto di 18,8 milioni di euro, suddiviso in 3 lotti, per l’adeguamento a due corsie del Quarto Ponte in costruzione a fianco del Ponte Manzoni. Mercoledì sera durante la commissione I il sindaco Mauro Gattinoni ha relazionato i consiglieri circa l’incontro avvenuto in Regione lo scorso lunedì durante il quale Anas ha presentato le proposte progettuali. Al vertice erano presenti,  oltre al primo cittadino di Lecco, il sindaco di Pescate Dante De Capitani, i tecnici del Comune di Lecco e la Presidente della Provincia Alessandra Hofmann insieme al vice Mattia Micheli, oltre che i consiglieri regionali Giacomo Zamperini, Gian Mario Fragomeli e il Sottosegretario Mauro Piazza.

Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco
Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco

“Anas ha presentato tre alternative, considerando la richiesta di mantenere aperto lo svincolo di Pescate verso la Statale 36 – ha premesso Gattinoni – tutti abbiamo concordato che una sola di queste proposte fosse praticabile. In estrema sintesi, consiste nell’abbattimento dell’attuale rampa di immissione che verrà ricostruita in quota altimetrica superiore rispetto alla viabilità di raccordo tra il ponte in fase di realizzazione e la viabilità  esistente. Questa nuova rampa insomma sarà in sovrappasso alle future rampe di uscita del Quarto Ponte, provenendo da Lecco. Dal punto di vista ambientale, è il meno impattante e non ho potuto che esprimere soddisfazione per la proposta”.

Come fatto sapere dal sindaco Gattinoni, Anas ha già ipotizzato un cronoprogramma per le opere: “14  mesi in totale, suddidivi in tre lotti da 2, 8 e 4 mesi. Due mesi per gli scavi e i terrapieni, otto mesi per la demolizione e ricostruzione della rampa e gli ultimi quattro mesi per il completamento della rampa in uscita da Lecco”. A questi tempi vanno sommati quelli tecnici di progettazione e autorizzazione dell’opera che, andando veloci, richiederebbero circa un anno, dal momento in cui ci saranno i finanziamenti. “Oggi i soldi non ci sono – ha detto Gattinoni – l’opera costerà poco meno di 19 milioni di euro. Per poter innescare l’iter progettuale è necessario che la Provincia di Lecco scriva formalmente una lettera a Regione Lombardia affinché inserisca la nuova rampa di Pescate come opera prioritaria per il territorio. In questo modo Regione potrebbe includerla nel contratto di servizio con Anas e la progettazione potrà prendere piede”.

Circa la viabilità, Gattinoni ha rassicurato: “Durante la fase di cantiere non verrà mai interrotta ma si interverrà alternando i sensi sul Terzo Ponte ed anche sul nuovo ponte in costruzione”. Proprio sul tema viabilistico, a margine dell’incontro, era intervenuto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini che aveva anche avanzato la proposta di riaprire a doppio senso di circolazione il Ponte Vecchio (leggi qui). “Il ponte vecchio – la risposta dell’amministrazione – è già aperto in doppio senso di marcia, quando serve. La mattina in entrata e il pomeriggio/sera in uscita”.

Da parte mia, al termine della presentazione ho espresso soddisfazione per il lavoro svolto, si ricorderà come il Comune di Lecco, in spirito collaborativo, aveva realizzato un progetto di sviluppo dell’alternativa D che, oltre al nuovo svincolo del Bione, circa il quale abbiamo assicurato il rispetto dei tempi così che venga realizzato contestualmente all’attuale Quarto Ponte, prevedeva una rampa lato Pescate. Sono contento che Anas abbia sfruttato questa proposta, presentandola in questi termini.

Sul reperimento delle risorse necessarie per l’opera, è intervenuto il consigliere di Appello per Lecco Corrado Valsecchi: “Si potrebbe pensare, nel protocollo tra i sindaci, Provincia e Regione, di far sottoscrivere che, se eventualmente ci fossero dei soldi che non vengono spesi nel corso delle Olimpiadi per infrastrutture previste, vadano in forma prioritaria a  garantire la copertura di quest’opera”.