Il suo nome è indissolubilmente legato alla stagione d’oro del Griso di Malgrate
Originario di Arco di Trento, classe 1950, nel 1968 arrivò sul nostro lago
LECCO – A Lecco è grande il cordoglio per la morte dello chef Claudio Prandi, un personaggio simbolo per quanto riguarda la ristorazione nel nostro territorio e non solo. Claudio Prandi, nato ad Arco in provincia di Trento nel 1950, si è spento nella giornata di ieri, domenica, a causa di una malattia.
Dopo la scuola alberghiera a Riva del Garda, a pochi chilometri da Arco, fa alcune esperienze stagionali a Sestriere (Torino) e Sottomarina Lido (Venezia), per arrivare nel 1968, ancora giovanissimo, al ristorante dell’Hotel Griso di Malgrate (dell’allora patron Bruno Gobbi) dove resta per oltre trent’anni. E’ stato capace di dare lustro alla nostra città, fu il primo chef a guadagnare una Stella Michelin in provincia nel ’74, conquistando la seconda nell’88, facendo del Griso di Malgrate un ristorante di riferimento per tutta la Lombardia.
Dopo l’esperienza al Griso, conclusa nel 2001, conquisto un’altra Stella Michelin al Ristorante Lear a Briosco. Durante la sua lunga carriera sono significative le esperienze, tra gli altri, presso l’Hotel Bagni Nuovi di Bormio (Sondrio) e il Ristorante da Pietro a Merate (Lecco), oltre a collaborazioni con ristoranti in Francia e Giappone. Nel 2008 chef Claudio Prandi raggiunse la meritata pensione, anche se continuò a rimanere nel mondo della ristorazione di cui è sempre stato un punto di riferimento.
“Mano nella mano ho cercato di leggere in quegli occhi appena socchiusi e che forse ancora tanto volevano dirmi, te ne sei andato così come hai vissuto, nella tua umiltà, senza clamore e nel più assoluto silenzio che ora risuona alle mie orecchie chiassoso e nella mia mente rimani tu, amico di tanti momenti vissuti insieme fatti di poche parole e di tanti sottintesi – l’ha salutato con queste sentite parole l’amico Mauro Bolis, presidente di Inprimalinea Onlus -. Se ne va un amico, un maestro, un personaggio che in quella sua penombra sapeva emanare una grande luce di umanità e di sapere. Ciao Claudio, caro amico mio, resterai per sempre un esempio di vita”.
“Claudio Prandi sei stato un grande chef, hai rappresentato l’alta cucina lecchese, sei stato uno chef pluristellato sempre umile e disponibile – ha ricordato Fabio Dadati -. Ti sono riconoscente, per i consigli e le cene fatte a quattro mani con il nostro giovane chef Alessio Limonta, su cui ci suggeristi di investire, quando sette anni fa riaprimmo il ristorante Da Giovannino Bistrot con pizza Grazie Claudio, già manchi”.
“Tutti lo abbiamo apprezzato per le sue capacità professionali ma soprattutto per la sua generosità e disponibilità – ha ricordato il sindaco di Galbiate Piergiovanni Montanelli -. Sempre pronto a collaborare con le Associazioni di Galbiate e non solo, mettendosi al servizio con le proprie capacità. Nonostante gli importanti traguardi raggiunti come chef, nel suo modo di porsi era maestro di gentilezza ed educazione. La cucina è una vera e propria arte; ti insegna tra le altre cose a preparare i piatti per gli altri. Claudio ha tradotto questa filosofia nel suo stile di vita, preparando per gli altri i vari eventi od occasioni alle quali veniva spesso invitato. In cucina come nella vita sempre con il sorriso, lo stesso sorriso che abbiamo assaporato nei deliziosi piatti che molti di noi hanno potuto assaggiare.
Grazie Claudio, Chef, amico e cittadino inimitabile”.
Chef Claudio Prandi lascia la moglie Mina e i figli Gloria e Mattia. I funerali saranno celebrati domani, martedì 22 ottobre, alle ore 14.30 nella chiesa di Sala al Barro, frazione di Galbiate, dove abitava.