Lo Stallazzo chiude causa frana, lanciata una raccolta firme per salvare l’alzaia

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Luigi Gasparini l’aveva annunciato, ora la chiusura del ristoro è una triste realtà

“Con la petizione vogliamo chiedere a Regione Lombardia di attuare soluzioni tempestive per la riapertura”

PADERNO D’ADDA – “Sono uno dei tanti che apprezzano la bellezza dell’alzaia dell’Adda tra la centrale Bertini e il ristoro Stallazzo di Paderno d’Adda. Questo luogo riserva una particolare importanza per me per una ragione molto personale. Da oggi, 1 dicembre 2024, il ristoro Stallazzo, gestito dalla cooperativa sociale Solleva, cessa le attività. La chiusura dell’alzaia ha notevolmente limitato il transito dei visitatori e l’economia non regge”.

Luigi Gasparini, direttore della cooperativa Solleva che da anni gestisce il punto ristoro, l’aveva già annunciato qualche giorno fa e oggi i timori sono diventati una triste realtà: dopo mesi di agonia a causa della frana che incombe sull’alzaia, si è concretizzata la decisione di chiudere i battenti. Il ristoro Stallazzo è l’unico punto di presidio presente in un territorio di 30 km ed è di fondamentale importanza. Non solo fornisce servizi bar e ristorante, ma è anche un luogo di impiego per persone con difficoltà, coordinate da volontari.

“Chiedo alla Regione Lombardia di proporre soluzioni per riaprire l’alzaia dell’Adda al passaggio di pedoni e ciclisti – ha detto Luigi Gasparini che ha lanciato una petizione sul sito change.org -. Inoltre, richiedo che i tempi di rimozione del materiale franoso e il ripristino del transito siano i più brevi possibili. E’ fondamentale per il bene della nostra comunità che si proceda senza ulteriori ritardi. Con la firma di tutti, possiamo fare pressione sulla Regione Lombardia per garantire un’azione tempestiva. Per tutti noi che ci teniamo al ristoro Stallazzo e all’alzaia, la vostra firma conta. Firmate la petizione, la vostra voce è determinante”.