Approvata la mozione sulla sicurezza, dubbi sull’utilizzo dei militari

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Polizia Stazione di Lecco
foto archivio

La discussione lunedì sera durante il consiglio comunale

La  mozione della Lega è stata votata a larga maggioranza

LECCO – Sicurezza al centro del dibattito in consiglio comunale, dove lunedì sera è approdata la mozione proposta dalla Lega tramite la capogruppo Cinzia Bettega, che ricalca un documento analogo approvato all’unanimità in Provincia lo scorso 2 aprile.

cinzia bettega
Cinzia Bettega capogruppo della Lega Lombarda

Il testo, approvato a larga maggioranza (astenuti Ambientalmente Lecco e il sindaco Mauro Gattinoni) chiede “un impegno concreto all’amministrazione su diversi fronti, dal potenziamento delle presenze delle forze di polizia e delle polizie locali, con controlli continuativi anche nelle ore serali e notturne, alla possibilità di richiedere l’operazione “Strade Sicure”, che prevede l’impiego dei militari per scopi preventivi e di deterrenza, come suggerito dal Prefetto”. La mozione invoca anche “il rafforzamento dei sistemi di videosorveglianza, l’uso di tecnologie mobili a bordo dei treni e nelle stazioni e un accordo con Trenord e RFI per interventi infrastrutturali e una gestione mirata del personale di vigilanza privata. Si chiede inoltre a Trenord e Ferrovie di installare bodycam per il personale di bordo e di aumentare la videosorveglianza nelle stazioni più sensibili, con interventi per migliorare illuminazione, percorsi e aree presidiate. L’amministrazione dovrà riferire al consiglio entro 60 giorni sugli esiti delle convocazioni del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e sui risultati concreti dei controlli e pattugliamenti effettuati”.

Il dibattito in aula ha mostrato differenti sensibilità soprattutto rispetto all’ipotesi di vedere i militari impiegati nelle strade della città. Pietro Regazzoni, capogruppo del Partito Democratico, ha dichiarato che la sicurezza è un tema fondamentale, annunciando voto favorevole, pur sottolineando che “i militari non sono una grande idea”, mentre ha apprezzato i punti concreti della mozione. Dello stesso avviso Saulo Sangalli di Fattore Lecco, che ha ricordato come l’amministrazione sia già in stretta collaborazione con le forze dell’ordine e abbia ottenuto risultati grazie ai servizi ad alto impatto, pur mantenendo delle riserve sulla richiesta al Ministero e sul possibile impiego dei militari.

Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) ha rimarcato come le decisioni operative spettino al Prefetto e ha affermato: “I militari sono professionisti preparati per la guerra, non per fare la guerra ai balordi. C’è una sottovalutazione di quello che accade alle porte dell’Europa, servono più forze di Polizia e Carabinieri, non l’esercito per strada”. Nonostante ciò, Valsecchi ha dichiarato il proprio sostegno alla mozione di Bettega.

Un altro fronte lo ha sollevato Filippo Boscagli di Fratelli d’Italia, che ha definito la vera emergenza come “educativa”, denunciando un crescente numero di interventi legati a minori e giovani rispetto al passato: “Un tempo era un caso su dieci, oggi nove su dieci. Ne va del futuro delle nostre città e dei nostri ragazzi, dovrebbe essere questa la principale preoccupazione dell’amministrazione”.

Il consigliere Emilio Minuzzo (Lecco Merita di Più/Lecco Ideale) ha ricordato l’importanza di denunciare alle forze dell’ordine ogni episodio preoccupante, reato o presunto reato: “Tutto ciò che non è denunciato statisticamente non esiste e rende più difficile avere dei dati circa la situazione”.

Alla fine, la mozione è passata con l’astensione dei consiglieri di Ambientalmente Lecco e del sindaco Mauro Gattinoni che ha commentato: “La sicurezza è un tema che ci coinvolge tutti, un servizio pubblico che va garantito ed erogato a ogni livello. Mi faccio politicamente carico di tutto ciò che è emerso questa sera ringraziando i consiglieri per il tenore del confronto. La discussione in Prefettura a livello di Cosp su questo tema, cioè l’impiego contingente dell’esercito, è già avvenuta lo scorso 24 giugno. In quella sede è stata fatta come sempre un’ampia ricognizione del fabbisogno di sicurezza nel nostro territorio e il Prefetto si è incaricato di relazionare dettagliatamente al Ministero dell’Interno per le successive valutazioni di competenza in merito all’assegnazione di un contingente militare. Sarà poi il Prefetto a scegliere ambiti, tempi e modi per dislocare il contingente che, ricordo, dovrà essere sempre affiancato da una pattuglia della polizia”.