‘Io non ci casco!’, anche la Polizia di Stato di Lecco in campo contro le truffe

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Consigli alla cittadinanza e l’invito a segnalare sempre alle forze dell’ordine

LECCO – Anche la Polizia di Stato di Lecco aderisce alla campagna informativa “Io non ci casco!”, rivolta alla cittadinanza – in particolare alle persone anziane – per contrastare le truffe sempre più diffuse, sia telefoniche che online. A illustrare l’iniziativa giovedì mattina è stato il Commissario Simona De Luca, dirigente della Squadra Mobile della Questura di Lecco, che ha evidenziato come questo tipo di reato non colpisca solo economicamente, ma abbia anche un impatto emotivo e psicologico profondo sulle vittime.

“È fondamentale imparare a riconoscere le situazioni sospette e proteggere i propri dati personali – ha dichiarato la De Luca –. Spesso sono proprio le vittime, inconsapevolmente, a fornire informazioni sensibili agli interlocutori sbagliati.”

Tra le truffe più comuni segnalate, vi è l’uso fraudolento di numeri di telefono riconducibili apparentemente alla Questura o ad altri enti ufficiali, come banche o uffici pubblici. I truffatori riescono infatti a clonare numeri di telefono tramite server esteri, rendendo le chiamate estremamente credibili. La raccomandazione è una sola: non fidarsi mai di chi telefona chiedendo dati personali, interrompere subito la comunicazione e contattare direttamente le forze dell’ordine.

Grazie alla collaborazione con altri reparti, tra cui la Polfer, nel territorio lecchese sono già stati effettuati arresti, con il recupero anche della refurtiva, segno concreto dell’efficacia della prevenzione e dell’intervento tempestivo.

Anche il Commissario Andrea Micheletti ha sottolineato la necessità di prestare massima attenzione alle truffe che avvengono per strada. Un caso classico è quello della “truffa della monetina”, in cui un truffatore fa cadere a terra delle monete fingendo che siano dell’anziano passante e, nel mentre, un complice ne approfitta per sottrarre effetti personali come portafogli o documenti.

“Diffidate sempre di chi si propone di aiutarvi in modo insistente – ha ammonito Micheletti – e se dovete prelevare denaro, evitate di farlo da soli.” L’indicazione principale resta comunque quella di contattare subito il 112 anche solo in caso di sospetto. Una chiamata tempestiva può fare la differenza, permettendo alle forze dell’ordine di intervenire rapidamente e prevenire danni peggiori. La sicurezza passa anche dall’informazione. E come ricordato: “Io non ci casco!” deve essere un impegno collettivo.