Oggi 20 settembre si celebra la prima Giornata italiana dell’Internato
Il Prefetto Paolo Ponta consegna le medaglie d’onore alle famiglie di nove internati lecchesi
LECCO – “Per non lasciare nell’ombra pagine spesso dimenticate della storia”: Lecco rende onore ai cittadini della provincia che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, furono deportati e internati nei lager tedeschi, costretti ai lavori forzati.
La cerimonia – nella prima Giornata nazionale dell’Internato, istituita dal Governo a gennaio 2025 – si è svolta nell’auditorium della Casa dell’Economia, organizzata dalla Prefettura di Lecco che ha consegnato ai familiari degli internate nove medaglie d’onore.
Gli interventi delle autorità
Ad aprire i saluti delle autorità è stata Alessandra Hoffman, presidente della Provincia di Lecco: “Questa Giornata è stata istituita quest’anno, dà merito alle persone che dissero di ‘no’. Le parole hanno un peso e quel no ha avuto un peso significativo e che si tramandato nelle nostre vite. E’ stato non solo un atto di rifiuto, ma una scelta di coscienza e responsabilità. Un ‘no’ che è significato privazioni, sofferenze, la perdita della propria libertà, ma anche la perdita della vita. Questa giornata, quei ‘no’, devono essere un esempio per tutti noi”.

“Il lavoro di ricerca storica e bibliografica che oggi ci permette di attribuire le medaglie è una restituzione che va dalle memorie familiari alla memoria collettiva – interviene il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni -. La scelta delle persone che oggi celebriamo ha cambiato il corso della storia, si sono schierati dalla parte giusta della storia. Quella memoria, quella medagli anon sia solo un pezzo di metallo, ma sia per noi nel nostro quotidiano sia una missione per costruire una democrazia, la pace, per noi per glia ltri una civiltà più giusta in cui certi valori, a partire dal valore dell’uomo sia la base dei diritti civili”.

Mentre il prefetto di Lecco, Paolo Ponta “Oggi è una giornata storica, viene celebrata per la prima volta la legge. Rivolgo un abbraccio ai familiari degli insigniti delle medaglie alla memoria e ai sindaci dei loro comuni. Lo scopo di questa giornata è ‘conservare la memoria dei cittadini italiani ilitari e civili internati nei campi di concentramento a causa del proprio rifiuti di collaborare con lo Stato Nazionalsocialista e con la Repubblica Sociale Italiana dopo l’armistizio del 1943″. Fare memoria non può ridursi a un momento istituzionale, fare memoria significa trasmettere un sentimento di infinita gratitudine per quelle persone che hanno avuto il coraggio di seguire solo la propria retta coscienza”.

Le medaglie d’onore
Frammenti di ricordi, ricostruiti e tenuti vivi dai familiari, fotografie in bianco e nero e racconti hanno caratterizzato il momento istituzionale di consegna delle medaglie.
I riconoscimenti sono stati consegnati ai familiari di: Mario Beretta, classe 1918, di Rogeno; Mario Cattaneo, classe 1920, originario di Calolziocorte ma residente a Olginate; Calisto Colombi, classe 1922, di Cesana Brianza; Natale Goretti, classe 1917, nato a Ballabio; Domenico Magni, classe 1918, di Introbio; Giovanni Riccotti, classe 1917, di Valmadrera; Emilio Riva, classe 1908, di Galbiate; Francesco Amedeo Tenderini, classe 1918, di Premana; Giovan Battista Colombo, classe 1919, di Cesana Brianza.

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