Gli Alpini di Cortenova in trasferta a Buja, 50 anni di amicizia e solidarietà

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Lo scorso weekend una delegazione delle penne nere valsassinesi si è recata a Buja per i 100 anni di fondazione

Un legame profondo nato dal tragico terremoto che devastò il paese

CORTENOVA – Una lunga storia di amicizia e solidarietà quella nata tra le Penne nere di Cortenova quelle di Buja in Friuli-Venezia Giulia. Un legame nato in occasione del tragico terremoto del 6 maggio del 1976. I cortenovesi furono tra i molti che si distinsero per la solidarietà. Non misurarono aiuti e lavoro in soccorso alla popolazione devastata dal nefasto evento.

L’anno successivo il parroco di Avilla di Buia, don Saverio Beinat, venne addirittura in Valsassina per conoscere e incontrare il parroco di Cortenova, don Carlo Antonini. Durante la visita Don Saverio rimase affascinato dalla chiesa di Prato San Pietro, inaugurata  solo 5 anni prima. Colpito positivamente dall’edificio disse che gli sarebbe piaciuto ricostruire la loro chiesa ispirandosi proprio a quella di Prato San Pietro. La commissione di allora decise di regalare il progetto al parroco friulano e l’architetto Delino Manzoni (il progettista dell’opera) seguì  personalmente i lavori di costruzione. La chiesa  venne realizzata e fu la prima a essere ricostruita dopo il terremoto.

Il legame tra le due popolazioni non è mai andato perso. Lo scorso fine settimana il Gruppo Alpini di Buja, in occasione delle celebrazioni per il centesimo anno di fondazione, ha invitato una delegazione del Gruppo Alpini di Cortenova in segno di amicizia e riconoscenza. Diversi i momenti celebrativi e conviviali organizzati nei due giorni di festa.

Il gagliardetto del Gruppo di Cortenova non è mancato alle cerimonie ufficiali Alpine: alzabandiera, sfilata, deposizione di cora d’alloro, discorsi delle tante autorità civili e militari tra cui il sindaco Silvia Maria Pezzetta, il presidente della Sezione ANA di Udine Mauro Ermacora, il vice presidente di Regione Friuli- Venezia Giulia Stefano Mazzolini, monsignor Edoardo Scubla che ha celebrato la Santa Messa, il generale Giuseppe Montalto degli Alpini paracadutisti e il capo gruppo Luca Vidoni. Come consuetudine a conclusione della manifestazione un pranzo offerto dalla pro Loco con oltre 400 partecipanti. Un’accoglienza che ha emozionato le penne nere valsassinesi.

Gli Alpini di Cortenova hanno poi offerto, grazie ad Alessio Benedetti e alla sua fisarmonica, un intrattenimento musicale  apprezzato da tutti i commensali.

Il momento più commovente è stato però l’incontro, a distanza di quasi cinquant’anni, tra l’alpino Titi Acquistapace e la famiglia di Aurino Zontone, scomparso tempo fa. L’uomo fu autore di una lettera di ringraziamento ai cortenovesi che andarono a lavorare ad Avilla di Buia, citandoli personalmente. Di quel gruppo di volontari oltre a Titi oggi sono presenti ancora suo fratello Carlo e Pierangelo Melesi.

L’importante ricorrenza ha contribuito a rinsaldare i rapporti tra Valsassina e Friuli. Il prossimo anno ricorrerà il cinquantesimo di una  tragedia che ha messo in luce i valori che contraddistinguono gli Alpini: solidarietà, amicizia, fratellanza e voglia di stare insieme.

I festeggiamenti si sono conclusi con la promessa degli Alpini di Buja  i partecipare al centenario del Gruppo alpini di Cortenova che ricorrerà il prossimo anno.