PGT. Gerenzone e fasce pedemontane: meno consumo di suolo e rigenerazione “partecipata”

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PGT Lecco Gerenzone Rigenerazione Urbana
Valle del Gerenzone

Nel nuovo Piano introdotti indici di edificabilità più bassi, possibilità di delocalizzare le volumetrie e incentivi alla rigenerazione

Gattinoni: “Blocchiamo il consumo di suolo senza penalizzare i cittadini”. Entro il 3 novembre le ultime osservazioni

LECCO – Portare avanti un’idea di sviluppo urbano, recepire le regole europee in materia di consumo di suolo, salvaguardare il patrimonio di chi possiede beni su determinate aree, permettere investimenti, ma non speculazioni. In questa direzione si è mosso il Comune di Lecco nell’ambito del nuovo PGT (Piano di Governo del Territorio) rispetto alle fasce pedemontane della città e alla Valle del Gerenzone.

PGT Lecco Gerenzone Rigenerazione Urbana

“Nostro intento è bloccare il consumo di suolo nelle zone più delicate del territorio, in particolare Falghera e Bonacina, senza però penalizzare i proprietari – ha spiegato Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco, nel corso dell’ultima serata, giovedì, dedicata al PGT nella rinnovata Piccola -. Le aree finora considerate “arcipelago”, con indice edificatorio dello 0,05%, si trasformeranno in Aree di Trasformazione Urbana dei Margini (ATm): qui l’indice scende allo 0,03%, ma sarà possibile “delocalizzare” le volumetrie fino allo 0,10% in altre zone della città”. Aree, quest’ultime, che sono state denominate come Atu (Aree di Trasformazione Urbana, confermano alcuni Ambiti di trasformazione del PGT vigente uniti alla visione presente nella nuova Variante di piano) e Aru (Aree di Rigenerazione Urbana, rappresentano aree prevalentemente edificate, ma in condizione di degrado, sottoutilizzate o con funzioni in abbandono).

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Nucleo storico di Acquate e Bonacina (lungo via Ai Poggi) – ATm.1, ATm.2, ATm.3, ATm.5

Un principio che è stato applicato non solo a Falghera e Bonacina, ma anche ai nuclei storici di San Giovanni e Acquate, interessando in particolare via Ai Poggi e le vie Monterobbio, A. Gramsci, Cavagna e Luera. La stessa Valle del Gerenzone ne sarà soggetta, luogo simbolo della storia industriale lecchese che l’Amministrazione comunale intende riqualificare. “Nel tempo lungo questo fiume si sono aggiunti capannoni e spazi che non hanno alcun pregio architettonico e valore, mentre molti altri sono vincolati dalla Sovrintendenza per il loro valore storico – ha continuato Gattinoni -. Il nostro intento col PGT, oltre a permettere di trasferire le superfici edificabili in altri luoghi della città come per le fasce pedemontane, è di salvaguardare e dare lettura agli edifici di pregio, demolire i restanti e permettere di cambiarne destinazione d’uso per promuovere startup e piccolo artigianato, incentivando così la nascita di una nuova generazione di imprenditori sul Gerenzone”.

PGT Lecco Gerenzone Rigenerazione Urbana
Mauro Gattinoni

Un esempio di “archeologia industriale” è la diga del Paradone a Malavedo, che rinascerà grazie a un Patto di collaborazione con Officina Gerenzone.

Il Comune di Lecco ha scelto di interpretare la legge regionale 31/2014 sulla rigenerazione urbana in modo partecipato e innovativo, “ribaltando” così la normativa, come illustrato dall’assessore allo Sviluppo urbano Giuseppe Rusconi: “Invece di imporre vincoli d’ufficio, l’Amministrazione ha chiesto direttamente ai cittadini di proporre interventi di riqualificazione per proprie aree o edifici che ritengano possano possedere caratteristiche idonee alla rigenerazione. Questo anche perché la normativa prevede che, se su un edificio viene messo il vincolo di rigenerazione urbana, il proprietario ha tre anni di tempo per presentare un progetto dopodiché, se ciò non accade, il Comune dà altri 12 mesi e, se ancora nulla è cambiato, interviene per rigenerare l’edificio, mettendo i costi a carico del proprietario. Così facendo si creano più danni che altro, e non si tiene conto delle varie situazioni che possono impedire di procedere come mancanza di denaro, impossibilità di vendere l’area o l’immobile al prezzo desiderato, e ancora di ristrutturare”.

PGT Lecco Gerenzone Rigenerazione Urbana
Mauro Gattinoni

Il risultato di quest’azione controcorrente parla chiaro: 10 istanze presentate ai sensi dell’art.8bis (ambiti di rigenerazione) e 16 ai sensi dell’art.40bis (edifici con criticità). Di queste, 21 sono state approvate dal Consiglio comunale nel 2021. “Statisticamente il Comune di Lecco è quello che in tutta Lombardia ha approvato più ambiti di rigenerazione coinvolgendo cittadini”, ha sottolineato l’assessore.

Parallelamente, il Comune ha individuato d’ufficio sette aste fluviali, e alcune aree sensibili sotto il profilo ambientale e di particolare interesse (come lungolago, Bione, Pescarenico e Piani d’Erna) dove sarà possibile avviare interventi di rigenerazione e valorizzazione ambientale.

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Giuseppe Rusconi

“Riassumendo, il nuovo PGT si fonderà su tre elementi chiave: per la prima volta il piano tiene conto dell’edilizia residenziale e sociale, con 490 appartamenti previsti. Centrali saranno i diritti edificatori o crediti edilizi: a tal proposito il Comune istituirà il registro pubblico dei diritti edificatori, che permetterà di trasferire volumetrie (“decollo e atterraggio”) tra aree diverse della città (Atu e Aru) e semplificare l’incontro tra domanda e offerta. Ultimo caposaldo sarà l’indifferenza funzionale, che darà possibilità soprattutto ai piccoli proprietari di adattare la destinazione d’uso degli immobili in base alle esigenze del mercato, per esempio trasformare un ufficio in una residenza, esplicitando solo ciò che non è possibile fare (come adibire lo stesso spazio a un’attività legata all’industria pesante)”, ha concluso Rusconi.

Una serata dove non sono mancati interventi, riflessioni e domande da parte del pubblico, anche se i cittadini avranno tempo fino al 3 novembre per presentare le osservazioni, dopodiché seguirà un’istruttoria tecnica per valutare se le richieste saranno ammissibili e, tra gennaio e febbraio 2026, il Consiglio comunale voterà il piano articolo per articolo, per poi arrivare all’approvazione definitiva del PGT.