Il diabete in età pediatrica: “Una sfida che si può imparare a gestire, insieme”

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Agd Lecco Onlus, a sinistra il presidente Antonio Borriello (foto archivio)

In occasione della Giornata Mondiale del Diabete che ricorre il 14 novembre l’associazione Giovani Diabetici di Lecco propone una settimana di eventi per sensibilizzare e informare

Il presidente Antonio Borriello: “Da 30 anni accompagniamo i giovani e le loro famiglie nella convivenza con la patologia”

LECCO – Ogni anno, il 14 novembre, si celebra la Giornata Mondiale del Diabete, un’occasione per parlare di prevenzione, diagnosi precoce e qualità della vita di chi convive con questa malattia cronica. Anche la provincia di Lecco partecipa attivamente, grazie al lavoro congiunto dei professionisti sanitari e delle associazioni del territorio.

La dottoressa Claudia Addis (QUI L’INTERVISTA), diabetologa pediatrica dell’ASST Lecco, segue da anni bambini e adolescenti con diabete di tipo 1. Secondo i dati regionali, in Lombardia si registrano circa un migliaio di nuovi casi ogni anno, di cui una quarantina nella sola provincia di Lecco. “Siamo in linea con la media nazionale”, spiega Addis, “con un’incidenza di circa 14-15 casi ogni 100.000 abitanti. Gli esordi possono avvenire a qualsiasi età, ma i picchi principali si osservano tra i 10 e i 14 anni e in età prescolare, sotto i 5 anni”.

Il diabete di tipo 1 non ha cause legate allo stile di vita. È una malattia autoimmune che insorge in soggetti geneticamente predisposti, spesso dopo un’infezione virale. “A differenza del diabete di tipo 2, che riguarda soprattutto gli adulti e gli anziani, nel tipo 1 il corpo non produce più insulina. Oggi, però, i bambini non devono più affrontare la malattia con le vecchie siringhe di vetro: la tecnologia ci ha regalato microinfusori e sensori che dialogano tra loro, rendendo la terapia molto più precisa e meno invasiva”.

Accanto ai medici, un ruolo fondamentale è svolto dall’Associazione Giovani Diabetici di Lecco, nata nel 1994, che conta circa 150 iscritti. Il presidente Antonio Borriello racconta: “Ogni anno nella nostra regione ci sono circa mille nuovi esordi di diabete. Nella nostra associazione abbiamo visto bambini piccolissimi, persino di 35 giorni. Non esiste un limite d’età per l’insorgenza del tipo 1”.

L’associazione collabora strettamente con il reparto di pediatria dell’Ospedale di Lecco, che indirizza le famiglie ai volontari. “Accogliamo chi desidera informazioni o un confronto con chi ci è già passato”, spiega Borriello. “Portiamo la nostra testimonianza soprattutto nei momenti dell’esordio, ma anche dopo, quando arrivano le difficoltà della vita quotidiana: la scuola, le certificazioni, la burocrazia, perfino il tema della patente. Li accompagniamo passo dopo passo”.

Il sostegno non è solo informativo ma anche umano. L’associazione organizza numerose occasioni di incontro: una pizzata di Carnevale, un weekend primaverile per le famiglie e, soprattutto, il campo scuola estivo, dove i ragazzi trascorrono una settimana lontani da casa, insieme a medici, infermieri e volontari. “Nei campi imparano la gestione autonoma della malattia e la conta dei carboidrati”, racconta Borriello. “Per due anni lo abbiamo fatto ai Piani Resinelli, alla Baita Segantini, ma per la prossima edizione stiamo cercando una località al mare. È un’esperienza unica: i ragazzi scoprono che possono vivere serenamente, senza sentirsi diversi”.

Riconoscere i sintomi è fondamentale per intervenire in tempo. “Abbiamo imparato a conoscerli bene”, spiega Borriello. “Dimagrimento improvviso, sete eccessiva, minzione frequente: sono i segnali tipici. Quando la malattia si manifesta in età dello sviluppo, l’impatto psicologico sulle famiglie è molto forte. Non tutti riescono ad affrontarlo nel modo giusto: la fase iniziale è la più delicata, poi piano piano diventa più gestibile”.

Per questo motivo, l’associazione si avvale oggi anche di supporto psicologico e propone attività di arteterapia, strumenti che aiutano bambini e genitori ad affrontare con serenità la quotidianità. “Tante famiglie vivono male l’impatto iniziale, ma con il tempo, il confronto e l’informazione si costruisce equilibrio”, aggiunge Borriello.

In occasione della Settimana del Diabete, che prende il via oggi sabato, l’associazione Giovani Diabetici di Lecco sarà presente con tanti eventi per attività di screening e sensibilizzazione (QUI IL CALENDARIO COMPLETO). “Spesso le persone ci chiedono: ‘Allora voi non potete mangiare i dolci?’”, racconta sorridendo Borriello. “Ma quello è un concetto legato al diabete di tipo 2, tipico dell’età adulta. I nostri ragazzi, con il tipo 1, devono semplicemente imparare a dosare l’insulina ogni volta che mangiano. Possono mangiare tutto, ma con consapevolezza. L’educazione alla conta dei carboidrati è fondamentale”.

La dottoressa Addis conferma che negli ultimi anni si è sviluppata una maggiore sensibilità da parte delle istituzioni e della popolazione. Lo dimostra anche la legge del 2023 che ha introdotto lo screening nazionale per diabete e celiachia nei bambini, con risultati promettenti in termini di diagnosi precoce.

“La ricerca sta facendo passi enormi”, sottolinea Addis. “Abbiamo a disposizione tecnologie sempre più performanti e, sul piano scientifico, nuove terapie che permettono di ritardare la progressione della malattia. L’obiettivo è arrivare, un giorno, a non dover più somministrare insulina dall’esterno”.

Borriello conclude con un messaggio di fiducia: “Le istituzioni ci ascoltano sempre di più, la ricerca va avanti e la consapevolezza cresce. L’importante è continuare a informare e a sostenere le famiglie, perché il diabete di tipo 1 non è una condanna: è una sfida che si può imparare a gestire, insieme”.