LECCO – Ha generato comprensioni contraddittorie la regolamentazione dei richiami vivi per la caccia, ovvero quei volatili catturati dai cacciatori per essere poi utilizzati per attrarre la selvaggina.
Su questo l’assessorato alla caccia della Provincia di Lecco vuole fare chiarezza, spiegando che Regione Lombardia ha ribadito la necessità di istituire un database sui richiami vivi.
In precedenza l’ente provinciale aveva inviato una lettera a tutti i cacciatori, con allegato il modulo per l’elencazione dei dati identificativi dell’anello; tali dati dovranno essere consegnati entro il 31 maggio 2103.
Eventuali e precise istruzioni potrebbero arrivare dopo l’insediamento del nuovo Assessore regionale, anche alla luce di alcune incongruenze riscontrate e segnalate dalle Province e dalle Associazioni venatorie.
“Nel rivolgere gli auguri di buon lavoro al nuovo Assessore regionale Gianni Fava – commenta l’assessore con delega alla Caccia, Carlo Signorelli – auspico un suo interessamento personale, considerando che il problema dei richiami vivi è una priorità da affrontare con la massima urgenza, per valutare la possibilità concreta di applicazione delle norme previste e le eventuali modifiche, al fine di prevedere procedure uniformi per tutte le Province e di fare complessivamente chiarezza su un tema complicato e controverso”.