GARLATE – Dopo le dichiarazioni del WWF Lecco in merito al cantiere navale sul lago di Garlate (vedi articolo), è giunta la replica dalla società proprietaria del cantiere, la Nautica del Lario, che attraverso le parole dell’ingegnere Camillio Lucio Filice ha voluto sottolineare la correttezza del proprio operato:
“Spett.le associazione WWF sezione di Lecco,
sono il tecnico incaricato dalla società che ha realizzato le opere da voi così clamorosamente denunciate negli articoli apparsi su Lecco notizie e sul vostro sito.
Con tutta la mia buona volontà di professionista ma soprattutto con la coscienza di cittadino attento anche alle ideologie ed agli impegni portati avanti dalla vostra associazione, non posso fare altro che contestare l’atteggiamento ed il messaggio da voi comunicato negli articoli riguardanti il lago di Garlate. Mi riferisco principalmente alla vostra poca informazione acquisita e dimostrata a riguardo e nello specifico alla poca conoscenza delle autorizzazioni resesi necessarie per poter realizzare quanto da voi catastroficamente descritto. Sommariamente vi elenco gli enti che hanno valutato la pratica rilasciandone parere positivo dopo aver consultato perizie avifaunistiche, biologiche e paesaggistiche a riguardo:
– Parco Adda Nord (sezione naturalistica e sezione paesaggistica);
– Provincia di Lecco (sezione naturalistica caccia e pesca e sezione paesaggistica);
– Sovrintendenza di Milano (incontro preventivo con Arch. Rostagno, 3 autorizzazioni successive per le pratiche edilizie presentate);
– Comune di Garlate (commissione del paesaggio, Giunta Comunale);
– Autorità del Bacino (conferenza di servizi con tutti gli enti preposti);
Con tutta probabilità ne ho anche dimenticato qualcuno.
Al di là di queste evidenze verificabili nell’iter di approvazione dei lavori, non si evince dal vostro articolo che a fronte di uno “SPOSTAMENTO” e ribadisco spostamento del canneto esistente in un luogo più consono e adatto alla riproduzione del Luccio ed alla nidificazione delle cannaiole o del tarabusino, si è ulteriormente piantumata una superficie di canneto che supera del doppio quello SPOSTATO.
Questo si può constatare in sito ed è stato programmato sotto la supervisione dei tecnici del Parco Adda e su controllo del Biologo, incaricato di ciò. È ovvio che si rimane allibiti quando un’ associazione come la vostra che gode di credibilità e stima per le battaglie intraprese pecchi di superficialità ricercando solo il clamore della cronaca mortificando l’intenso e coscienzioso lavoro svolto, supportato inoltre da una perizia avifaunistica redatta da un istituto accreditato che cita testualmente “… la limitata estensione della fascia a canneto interessata dall’opera e l’elevato disturbo antropico che già caratterizza l’area in oggetto, probabilmente minimizzano le reali possibilità di insediamento della specie.”
Spero che la mia esternazione un po’ polemica nei vostri confronti faccia scaturire un aggiustamento del tiro riguardante la polemica mediatica da voi superficialmente intrapresa anche per non sminuire l’impegno di tante persone che ripeto coscienziosamente hanno valutato la situazione compensandone e mitigandone gli effetti come prescritto ed ancor di più dalle normative vigenti.
Cordialmente”.
Ing. Camillio Lucio Filice