Polveri sottili: Valmadrera ‘pecora nera’ su Meteo.it di Canale 5

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La qualità dell’aria in Lombardia, metà lecchese nell’area viola (pessima)

 

LECCO – Polveri sottili alle stelle. Non passa giorno che le centraline dell’ARPA non rilevino livelli di PM10 e PM2,5 ben oltre la soglia consentita dalla legge.

Lo denuncia ancora una volta Legambiente segnalando come secondo i dati disponibili dalle rilevazioni di Arpa Lombardia, nelle province di Bergamo, Lecco e Varese martedì si siano registrati i valori più alti dal 2002, nel lecchese di 192 µg/m³ all’undicesimo giorno di sforamento dei limiti (oltre i 50 µg/m³) dall’inizio dell’anno.

Nel capoluogo mercoledì si sono toccati i  207 µg/m³ di Pm10.  Meteo.it ha messo in onda a margine del TG di Canale 5  i dati Arpa sulla qualità dell’aria riportando Valmadrera tra le aree più inquinate per quantità di polveri sottili (207 µg/m³).

I dati riportati da Meteo.it   in onda su Canale 5

 

“In una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo nelle ultime settimane, sarebbe stato doveroso da parte della Regione attuare misure aggiuntive e l’imposizione di provvedimenti urgenti per contenere i danni da inquinamento – dicono da Legambiente – Invece, mentre in Svizzera si bloccano i diesel euro 3 su strade comunali e cantonali, si impone il limite degli 80 km/h in autostrada e si rendono gratuiti i mezzi di trasporto, in Italia non succede nulla. I vicini svizzeri hanno emanato disposizioni urgenti per mitigare lo smog in Canton Ticino, mentre Regione Lombardia si affida a un protocollo di misure la cui applicazione resta non obbligatoria per i Comuni. Ci chiediamo: Regione dove sei?”

Le rilevazioni riferite a Valmadrera hanno fatto scattare la polemica politica da parte della Lega Nord, all’indomani dell’incontro sullo studio epidemiologico commissionato per valutare gli effetti dell’inceneritore sulla salute della popolazione:

“In tutti questi anni le varie amministrazioni di sinistra che si sono succedute che programmazione ambientale hanno portato avanti? – attaccano dal Carroccio – Ma il tempo, le malattie che aumentano e le proteste della gente sembra non servano a far riflettere l’amministrazione di Valmadrera che non lotta per la chiusura dell’inceneritore, ingolosita dagli oltre 500.000 euro che incassa all’anno da Silea come compensazione ambientale preferendoli evidentemente alla salute dei propri cittadini, e non lotta per fermare il progetto di teleriscaldamento alimentato da rifiuti!”