LECCO – Un malcostume diffuso anche nelle campagne lecchesi: l’abbandono delle immondizie d’ogni genere attorno ai campi agricoli. E’ la Coldiretti Como-Lecco a denunciare la situazione:
“Il problema è diffuso soprattutto ai margini dei maggiori centri abitati e nei campi limitrofi alle principali vie di traffico – spiega il direttore della Coldiretti Francesco Renzoni – vi si trova di tutto, dalle lattine ai sacchi dell’immondizia, alle bottiglie, lattine e persino macerie, bombole del gas, elettrodomestici, eternit, materassi, gomme, mobili. Certo, si tratta di un problema diffuso che, specie nelle aree fortemente urbanizzate della Bassa, assume contorni preoccupanti. Invitiamo i cittadini a denunciare ogni comportamento illegale: siano loro stessi, insieme alle imprese agricole, i primi difensori del territorio e dell’ambiente”.
A questo si aggiunge il fatto che l’area lariana è una zona interessata anche da un afflusso turistico che, specie nei fine settimana, finisce con il lasciare tracce purtroppo visibili.
“La mia azienda confina con alcuni sentieri naturalistici e, puntualmente, diversi visitatori vi abbandonano di tutto: dalle lattine di birra a bottigliette varie, sacchetti di patatine ecc.” conferma Alessandro Mapelli, agricoltore meratese e vicepresidente interprovinciale di Coldiretti.
Un problema comune ad ampie aree della provincia di Lecco, come sottolinea il vice direttore Rodolfo Mazzucotelli, “e fa davvero rabbia vedere questi bei territori invasi dall’immondizia: gli imprenditori agricoli cercano di tener pulito, ma serve un autentico e diffuso cambio di coscienza da parte di quanti, per la loro incuria, rovinano un bene che a buona ragione va inteso come patrimonio comune”.
Racconta ancora Mapelli: “Solo ieri mattina davanti all’entrata della mia stalla mi sono ritrovato un televisore rotto e abbandonato. Ce l’ho ancora in azienda, in attesa che gli addetti allo smaltimento vengano a ritirarlo. Purtroppo c’è molta ignoranza delle norme: chi ha un rifiuto ingombrante, basta che telefoni alle imprese comunali incaricate dello smaltimento, autorizzate a provvedere al ritiro. Altrimenti ci sono le isole ecologiche. Senza parlare, ovviamente, dei furbi che non vogliono fare raccolta differenziata e abbandonano i sacchi neri nei nostri campi”.
“Gettare i rifiuti nei campi è un gesto di inciviltà, oltre che di ignoranza in ogni senso: ignoranza delle norme del buon vivere, del rispetto dell’ambiente e del fatto che, anche per i rifiuti ingombranti, è possibile chiedere il ritiro gratuito agli enti preposti” si è sfogato il presidente della Coldiretti interprovinciale Fortunato Trezzi.