LECCO – Non è stagione per le castagne. Secondo un monitoraggio della Coldiretti regionale, sugli oltre 80 mila ettari di castagneti fra le Alpi e il Po (concentrati nelle aree montane e collinari di Bergamo, Brescia, Pavia, Como, Lecco, Varese e Sondrio) si sono registrate perdite anche del 70% sulla produzione media delle singole varietà.
La lunga estate calda, ha spiegato la Coldiretti Lombardia, ha lasciato il segno: ricci piccoli e verdi, castagne che faticano a maturare. Anche la raccolta è iniziata in ritardo, a ottobre, mentre di solito parte nella prima della metà di settembre.
“Avremo una riduzione fra il 70 e l’80 per cento. Quelle rimaste sono sane, ma sia il secco dell’estate che i parassiti hanno colpito in maniera significativa. Noi abbiamo aperto la raccolta lunedì 8 ottobre e andremo avanti fino al 2 novembre” conferma Germano Squaratti, tecnico del Consorzio della Castagna.
Come se non bastasse si è messa di mezzo anche la vespa cinese: “Si tratta di un insetto chiamato Cinipide galligeno – spiega la Coldiretti regionale – arrivato dall’Oriente e scoperto per la prima volta nel 2006 ad Albino (Bergamo) e a Sonico (Brescia). E’ diventato endemico fra il 2010 e il 2011 e si sistema nelle piante con delle specie di sacche piene di uova da cui nascono i nuovi esemplari. Adesso si sta cercando di eliminarlo con un altro imenottero, il Torimide, anche lui orientale, che ne mangia le uova e si auto-estingue quando non ci sono più gli insetti di cui si nutre”.
Nel frattempo le castagne stanno arrivando alla vendita al dettaglio con prezzi stimati dall’associazione fra gli 8 e i 10 euro al chilo, mentre agli agricoltori vengono pagate fra i 4 e i 5 euro a seconda della varietà e della misura.
“Per una buona scelta – conclude la Coldiretti Lombardia – meglio comprare direttamente dal produttore e valutare il frutto non solo in base alla grandezza, ma anche per la consistenza: se e’ turgido vuol dire che e’ stato raccolto da poco tempo”.