LECCO – Se il 2013 è stato soprannominato l’“anno europeo dell’aria”, quello appena passato potrebbe essere definito “anno europeo dello smog”. E’ il commento ironico, ma pieno di amarezza, che accompagna i risultati della classifica redatta da Legambiente nell’ambito dell’iniziativa “PM10 ti tengo d’occhio” con la quale l’associazione ambientalista ha monitorato la qualità dell’aria nelle città italiane.
I risultati sono scoraggianti: nel 2012, spiega Legambiente, in tutti i principali centri urbani sono stati superati i livelli di polveri fini (PM10). Sulle 95 città monitorate, ben 51 hanno superato il bonus di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo stabilito dalla legge.
A guidare la classifica sul PM10 sono le città del Nord d’Italia (Alessandria, Frosinone, Cremona e Torino, Milano) e tra queste anche Lecco, con 44 giorni di superamento rilevati lo scorso anno. Il capoluogo manzoniano si pone quasi in coda alla graduatoria, in 37esima posizione, riuscendo comunque a ridurre di ben 20 giorni lo sforamento dei limiti rispetto al 2011, quando invece si era raggiunta quota 64 giorni.
Malissimo, invece, per quanto riguarda la quantità di ozono nell’aria respirata dai lecchesi, in particolare nei mesi estivi: secondo quanto riferito da Legambiente, sul podio delle città che hanno scavalcato i limiti oltre 25 giornate nell’arco dell’anno c’è anche Lecco, quasi quattro volte il consentito (94 giorni), seguita da Bergamo (90 giorni); peggio del capoluogo manzoniano ha fatto solo Mantova (130 giorni).
Inoltre, le rilevazioni effettuate attraverso le centraline di via Amendola hanno regalato a Lecco un altro triste piazzamento per la presenza nell’aria di un altro inquinante: il biossido di azoto (NO2), tossico per l’uomo a causa delle sue capacità irritanti e causato dalle emissioni dei veicoli, dal riscaldamento e dai processi di combustione industriali. Con un valore medio annuale di 56 µg/m3, il capoluogo manzoniano si è aggiudicato la settima posizione, tra Monza e Brescia.
VEDI RAPPORTO LEGAMBIENTE: MAL’ARIA DI CITTA 2013