Come abbiamo annunciato nell’articolo di ieri Lecco perde un’automedica, acquisisce un’auto infermieristica e una ambulanza, più una a Merate. Per il personale della centrale operativa lecchese del 118, che verrà accorpata a Como, non vi è ancora definizione del futuro. L’RSU ne discuterà il 4 novembre e forse s’inizierà a parlarne con i vertici dell’azienda in un incontro già in programma la prossima settimana.
Ritornando alla configurazione del nuovo 118, in conferenza stampa oggi venerdì sono stati dati altri dettagli. Il servizio avrà una forma che potremmo definire liquida: allo scattare di una emergenza non si
sposteranno solo i mezzi destinati ad essa, ma anche altri a copertura del territorio rimasto temporaneamente scoperto. Le centrali operative verrano accorpate, in tutta la Lombardia ce ne saranno solo quattro e saranno strutturate in modo che anche se una dovesse finire in black out un’altra potrà gestire i mezzi e le risorse dell’area rimasta senza il servizio con la medesima conoscenza e gli stessi strumenti della prima.
All’incontro con la stampa oggi erano presenti Alberto Zoli direttore generale dell’A.R.E.U., l’azienza regionale che gestisce le emergenze extra ospedaliere, in veste di padroni di casa c’erano Mauro Lovisari, direttore generale dell’Aziende ospedaliera provinciale e Antonio Gattinoni, direttore generale dell’Asl di Lecco. In platea erano seduti il responsabile dell’Areu a Lecco Guido Francesco Villa e Riccardo Massei direttore del dipartimento di Emergenza-urgenza.
La mappa dei mezzi per Lecco avrà un solo sostanziale cambiamento: riguarderà Bellano, dove l’automedica ceduta al bivio di Fuentes verrà sostituita da una infermieristica. Poi vi sarà l’aggiunta di un’ambulanza a Lecco. Le variazioni sono state decise dopo un’analisi statistica che ha preso in considerazione il numero di chiamate e la tipologia delle patologie dei ricoveri ospedalieri in emergenza negli ultimi cinque anni, rapportati alla densità di popolazione e alla morfologia delle singole aree.
Interessante è vedere che per ogni ambulanza o automedica impegnate su un evento, gli analoghi mezzi delle aree limitrofe si porteranno più vicini al territorio in quel momento ‘scoperto’ in modo di presidiare anche quello, oltre ovviamente al proprio. Nel video a fianco, l’animazione simula alcune situazioni tipo.
Per quanto riguarda invece il personale della centrale operativa di Lecco che verrà chiusa, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Lecco, Mauro Lovisari ha affermato che ciascuno avrà la scelta tra il trasferirsi a Como, operare sui mezzi di soccorso o farsi assorbire dal Pronto Soccorso del Manzoni. Sul loro futuro, però, non vi è ancora chiarezza. Per questo motivo tra gli operatori (12 infermieri, sei medici e numeroso personale tecnico) serpeggia l’inquietudine.