MANDELLO – Nei giorni scorsi il Comitato lecchese per l’acqua pubblica e i beni comuni aveva diffuso una nota nella quale accusava il sindaco di Mandello di aver cambiato orientamento rispetto alle opinioni da lui a suo tempo sostenute sull’attuazione dei deliberati riguardanti le azioni societarie volte a raggiungere l’obiettivo dell’affidamento in house della gestione del ciclo integrato delle acque alla Idroservice.
A quella nota Riccardo Mariani aveva replicato innanzitutto ribadendo di essere da sempre un convinto sostenitore dell’acqua pubblica e pertanto di non avere mai rinnegato le idee sostenute in passato.
“Non ho mai sostenuto nell’assemblea di Idrolario la tesi della non necessità della preventiva delibera del consiglio comunale – specificava altresì il primo cittadino – ma sono intervenuto soltanto in merito al dato tecnico-giuridico della maggioranza necessaria per l’approvazione del punto all’ordine del giorno relativo appunto all’integrazione operativa di Idrolario e Idroservice, chiedendo la verifica di un legale alla luce delle considerazioni espresse dall’amministratore unico. La maggioranza dei sindaci presenti ha approvato la mia proposta, così come aveva accolto la posizione dell’amministratore unico di un’eventuale ratifica successiva in consiglio comunale, per chi lo ritenesse opportuno”.
Ora nella vicenda interviene anche la Lega Nord di Mandello, che in una nota diffusa dal segretario cittadino Fabiola Bertassi punta il dito proprio contro l’Amministrazione Mariani. “Non è uno scherzetto da poco prendere decisioni e ritrattarle – premettono i “lumbard” – soprattutto se si tratta di decisioni che potrebbero costare alle tasche del cittadino”.
Quanto costava l’acqua a Mandello nel 2004? E quanto nel 2007? Ecco i primi interrogativi che si pone la Lega, seguiti dalla considerazione secondo cui appunto tra il 2004 e il 2007 “possiamo notare i consistenti aumenti di un servizio idrico che aveva una tariffa per le due fasce primarie di 0,079 e di 0,163 euro al metro cubo, passata nel 2014 a 0,208 e a 0,571 euro, sempre al metro cubo. Come dire, un aumento di tre volte tanto e oltre”.
“Al cittadino mandellese – osserva Fabiola Bertassi – l’acqua costava un terzo di quanto costa ora. Da allora, piuttosto che accordarsi su un metodo veloce e trasparente e costruire una società, o azienda speciale, tra i comuni della provincia di Lecco per l’erogazione del servizio idrico, il sindaco di Mandello ha partecipato prima come fautore quindi, alla bisogna, come oppositore e oggi come sostenitore di scissioni e fusioni costate ai cittadini anche in analisi e perizie, per poi lasciare nelle mani di privati, e non degli enti pubblici, il servizio idrico della provincia di Lecco”.
Il segretario cittadino della Lega Nord fa quindi riferimento al referendum del giugno 2011 in materia di privatizzazione del sistema idrico.
“Doveva essere chiaro – osserva al riguardo – che la scelta di partecipare a giochi di privatizzazione, ovvero assumere le partecipazioni di una società per azioni, era non soltanto sbagliata ma anche incostituzionale poiché andava contro a una chiara scelta del popolo. Quale doveva essere allora la giusta via da percorrere? Naturalmente non quella di cedere alle lusinghe di una società, o holding finanziaria, che non fosse esclusivamente gestita dai Comuni”.
“La Lega Nord – si legge sempre nel comunicato diffuso dai “lumbard” – da sempre si è dichiarata per una gestione esclusivamente pubblica dell’acqua, ma non solo. Ha anche fatto appello ai sindaci del Lecchese di non assumere le partecipazioni della Lario reti holding Spa attraverso l’acquisizione di quote del capitale in qualunque modalità o titolo, ma di mantenere l’adesione a una società partecipata direttamente dai Comuni, affinché l’acqua potabile non fosse gestita dai consigli di amministrazione appunto di società private”.
Fabiola Bertassi aggiunge: “Come si spiega allora che Mariani, pur avendo affermato in passato di essere difensore dell’acqua come bene pubblico, ha votato a favore di un intervento che prevede l’assorbimento della Idrolario (la partecipata dei comuni, ndr) nella Idroservice di Lario reti holding, manovra contraria a quanto finora il primo cittadino di Mandello ha sempre sostenuto? Questa scelta non segue criteri di interesse pubblico, senza contare che la sua decisione non ha neppure sfiorato l’aula del consiglio comunale, come suggeriscono la legge vigente e la cosiddetta onestà intellettuale”.
Quindi un’ultima considerazione: “A proposito del citato “buco” finanziario di Idrolario, il dito dietro il quale nascondersi, è chiaro da sempre che gli utili di Lario reti holding e dei suoi sottoprodotti societari sono la vera causa delle perdite di Idrolario, che a cascata ha prodotto aumenti sulle bollette dei cittadini: non sollecitiamoli ulteriormente. La Lega Nord si batterà sempre per ridare ai Comuni, quindi ai cittadini, la piena sovranità su ciò che appartiene loro, in questo caso sull’acqua potabile”.