MANDELLO – Si intitola “Bimengué – Storia da raccontare… con la missione nel cuore” e a scriverlo – ma soprattutto a volerlo, va specificato, perché le testimonianze raccolte non andassero perdute – sono state le mandellesi Anita Polti Tettamanti e Fausta Arrigoni, che hanno conosciuto molto da vicino, avendola vissuta (Fausta addirittura per 18 anni), quella realtà, la realtà di Bimengué in Camerun, fino al 1991 Missione africana della diocesi di Como.
Un libro di ricordi e, come detto, di testimonianze, significative e sincere. E spontanee. Un libro, come spiegano le stesse autrici, dedicato “a tutti coloro che sono partiti per Bimengué con il cuore appunto in quella Missione dell’Africa equatoriale e sono tornati a casa con il cuore… nella missione. E per la missione”.
Un libro che racchiude l’esperienza ultraventennale tra i “bulù”, la popolazione locale, dove preti “fidei donum”, volontari laici, amici e loro familiari hanno trascorso poco o molto tempo, vivendo a stretto contatto con la gente africana “per promuovere fraternità, sviluppo ed evangelizzazione, a partire dalle loro richieste”.
“Attraverso le lettere dei testimoni stessi, ritagli di giornale e fotografie – si legge nella premessa – vogliamo ricordare il cammino fatto, le persone incontrate, le fatiche affrontate e i problemi risolti”. “Nel nostro agire – aggiungono Anita Polti, attualmente residente a Breccia (Como), e Fausta Arrigoni – c’è e c’è stata la consapevolezza di non essere mai soli in questo cammino, ma di essere guidati dallo Spirito Santo e da Maria… E lungo questo stesso cammino la Missione di Bimengué ha potuto diventare segno visibile dell’amore del Padre per l’uomo”.
Le autrici del libro, che si compone di 240 pagine e che a giorni sarà disponibile presso tutte le Parrocchie del Vicariato di Mandello, ricordano altresì che “in questi vent’anni e poco più si sono succedute centinaia di persone che, attraverso il loro impegno costante e disinteressato, hanno dato la possibilità alla Chiesa di Como di essere presente in modo dinamico e costruttivo per stimolare a essere persone attente ai bisogni chi è lontano, mettendo a disposizione i propri carismi come doni grandi che lo Spirito fa alla Chiesa”.
Quindi un’ultima considerazione: “Attraverso queste pagine vogliamo anche ricordare e ringraziare tutti quelli che hanno contribuito con il loro impegno generoso a far vivere la Missione ad gentes e il ricordo più grande va a chi ci ha preceduto nell’incontro con il Padre: vescovi, preti e volontari, ma anche a coloro che con grande generosità hanno collaborato a impiantare questa “nuova Parrocchia” nella lontana foresta africana”.
Parlare di Bimengué e di chi ha avuto e continua ad avere quella Missione nel cuore vuol dire anche ricordare don Gianni Allievi, nativo di Bregnano, nel Comasco, coadiutore a Mandello – Sacro Cuore dal 1963 (l’anno della sua ordinazione sacerdotale) al ’65.
A Bimengué don Gianni, classe 1936, ha svolto il suo ministero ininterrottamente dal 1969 fino allo scorso anno quando, rientrato in Italia, si è stabilito a Bregnano, come detto suo paese d’origine. E proprio Bregnano vivrà sabato 8 novembre un momento di festa per celebrare il traguardo del suo giubileo sacerdotale, tagliato in realtà nel giugno 2013 quando don Gianni era ancora in terra d’Africa.
Fu proprio lui, del resto, partito per il Cameroun un giorno di fine agosto del ’69 con un gruppo di giovani laici, a volere la Missione di Bimengué.
“All’inizio – ricorda il sacerdote nelle pagine del libro di Anita Polti e Fausta Arrigoni – abbiamo trovato soltanto la foresta che si prendeva tutto: le poche case malandate, la pista, la chiesa… Poi abbiamo costruito la nuova chiesa, la scuola, il piccolo ospedale e rifatto le casette per l’accoglienza della gente finché – con il riconoscimento della nostra Missione come Missione diocesana (a partire dal 1973, ndr) con Santiago del Estero per l’America latina – Bimengué è diventata un punto di riferimento per la maturazione della missionarietà appunto della diocesi di Como”.
“Sono nati gruppi di appoggio – scrive sempre don Gianni – e molti volontari sono venuti a Bimengué per darci una mano. Così si sono stretti tanti rapporti di amicizia…”.
“Il nostro impegno di missionari – conclude il sacerdote – è la maturazione nella fede mettendo Cristo al centro, la catechesi, la parola di Dio. Lavorare insieme per la promozione dell’uomo attraverso l’istruzione, la sanità, la vita del villaggio”.
Sabato 8 novembre a Bregnano sarà anche allestita una mostra dedicata a Bimengué e dopo la celebrazione della messa – prevista per le ore 10 e preceduta dall’accoglienza degli intervenuti presso l’Oratorio della Parrocchia di San Giorgio – don Gianni parlerà della sua esperienza missionaria.
A seguire verrà presentato il libro di Anita Polti e Fausta Arrigoni, che non manca neppure di soffermarsi sull’operato di don Donato Giacomelli, attuale arciprete a Mandello – San Lorenzo, che operò a sua volta a Bimengué dal 1989 (anno in cui sostituì don Eugenio Verga, sacerdote comasco di Vertemate, rientrato definitivamente in Italia dopo sei anni di missione) al 1991 e che nel ’92 fu inviato nella nuova missione di Sir, diocesi di Maroua – Mokolo, nel Nord del Cameroun.
Sempre a Bimengué hanno lavorato come volontari, tra gli altri, anche i mandellesi Marisa Pedroncelli, Antonia Colombo e Franca Gatti.