Calolzio. La comunità festeggia (a sorpresa) i 10 anni di sacerdozio di don Matteo

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Don Roberto Trussardi, Don Matteo Bartoli, Padre Livio Valenti

 

CALOLZIOCORTE – Una bellissima sorpresa quella preparata dai volontari dell’oratorio e dal gruppo Alpini di Calolziocorte per festeggiare i dieci anni di sacerdozio di don Matteo Bartoli.

Hanno colto l’occasione della consueta Messa che viene celebrata a maggio nella sede Ana di via alla Ca’ per organizzare una piccola festa a cui hanno partecipato anche il vicario don Roberto Trussardi e il parroco e superiore del Santuario di Somasca padre Livio Valenti.

“Caro don Matteo, sii un sacerdote che ha voglia di cantare e vivere con esuberanza e con gioia l’amore del Signore – ha detto don Roberto nell’omelia -. Ti invitiamo a cercare l’amore di Gesù e a viverlo con un po’ di sana follia per testimoniare la bellezza di essere sacerdote”.

“Non ti diciamo di essere puntuale – ha scherzato il vicario – anche se in questi anni sei migliorato molto, ma ti ringraziamo per quello che hai dato a questa comunità e per ciò che saprai dare ovunque andrai”. E poi un ringraziamento particolare: “Un grazie personale per la tua amicizia. Anche se la Valle San Martino non ci vedrà più insieme, l’amicizia rimane, soprattutto quella nel Signore”.

Un attimo di commozione ha sorpreso don Matteo, ma le emozioni non sono finite perché, al termine della celebrazione, l’equipe educativa dell’oratorio ha donato al sacerdote un calice e una patena accompagnati da una lettera molto sentita.

“Un segno è spesso una maniera con cui comunicare affetto, vicinanza e gratitudine. Gesù ci ha lasciato un segno: quello della Croce. Un pegno d’amore, un modo per dichiararci suoi, stretti da un vincolo inscindibile. Anche noi questa sera abbiamo pensato di lasciarti un segno. Lo sappiamo che questo calice è troppo semplice e grezzo… Ma è proprio quello che cercavamo per te in questa giornata: un segno. Quando ti capiterà di sentirti sopraffatto dalle troppe cose da fare, dalle troppe persone a cui dar retta, dalle tue troppe ansie… ci piace pensare che tu possa prendere questo calice, celebrare la Messa e per un secondo, un secondo soltanto, sentirti riportato all’essenzialità del tuo essere sacerdote. 10 anni sono un bel traguardo ma niente in confronto a quello che ti aspetta: ogni tanto ricordati di prendere un respiro profondo e ripensa alle nostre parole di stasera. Congratulazioni Don!”

Anche il capogruppo degli Alpini Claudio Prati e il vice Valentino Mainetti hanno ringraziato, a nome di tutti gli Alpini, don Matteo per tutti questi anni trascorsi assieme.

Don Matteo, visibilmente emozionato, ha ricordato come “Un dono apparentemente semplice può diventare preziosissimo per quello che accoglie, il corpo e il sangue di Cristo. Mentre ascoltavo mi è venuto in mente un biglietto che ho letto in una sacrestia, non ricordo più dove, e diceva ‘celebra questa Messa come se fosse la prima, celebra questa Messa come se fosse l’ultima’. Noi tutti se avessimo coscienza di vivere qualcosa di gigantesco affidato alla nostra miseria forse cambieremmo molto di noi stessi e delle relazioni con gli altri nel nostro vivere quotidiano. Io vi ringrazio e vi invito a pregare per me, nella nostra pochezza Dio misteriosamente fa nascere sempre qualcosa di grande”. E poi un piccolo accenno sulla possibilità che dopo tanti anni possa lasciare Calolzio: “Non so ancora come andrà a finire, ma per ora sono ancora il curato di Calolzio. Grazie a tutti”.